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PAGINE DI STORIA
elemento sostanzialmente di sfondo, ovvero l’azione or-
“Ricondusse” i soldati dinaria in cui era impegnato il carabiniere sul campo di
battaglia. Del resto, i soldati disorientati dall’esplosione
delle granate nemiche non erano i traditori pretesi da
al combattimento Cadorna ma i giovani che provenivano da quelle stesse
contrade dove i carabinieri prestavano servizio e i co-
“con la parola mandanti dei reparti di prima linea avevano bisogno di
combattenti, non certo di fucilati (per inciso: le fucila-
zioni, comminate dai tribunali militari nei casi più gravi,
e con l’esempio” erano eseguite da plotoni di esecuzione formati da sol-
dati dello stesso reparto dei condannati).
sono espressioni Così descrive alcuni momenti della battaglia del solsti-
zio il diario di guerra di uno dei plotoni carabinieri im-
ricorrenti nei 1.872 pegnati dove l’avanzata del nemico si spinse più in
profondità sulla sponda destra del Piave: “Alle 18 furono
lanciate granate con gas lacrimogeni ed i militari del 18° Re-
riconoscimenti parto d’Assalto, che trovavansi sulla linea difensiva, abban-
donarono quasi tutti le armi retrocedendo disordinatamente.
al valor militare Accorso il Tenente… affrontò circa 120 dei predetti militari
ed imponendosi colle armi alla mano… e sotto intenso fuoco
di artiglieria nemica, riuscì a fermare gli sbandati, riordi-
narli e preso il comando dei medesimi li ricondusse in linea,
consegnandoli al Tenente… dello stesso Battaglione. Durante
Mucaria) relative alla battaglia “del solstizio”, così come la giornata ed in più riprese vennero raccolti per le campagne
in quelle dei ben 1.872 riconoscimenti al valor militare circa cinquanta militari sbandati del 47°, 48° e 222° Fante-
concessi in tutto il corso della Grande Guerra. Espres- ria e ricondotti in linea”, e l’indomani “L’azione continua
sioni che danno il chiaro senso dell’umana partecipa- con violenza ed i militari del Plotone sono permanentemente
zione allo sforzo e spesso al dramma dei fanti sulla in servizio sotto i tiri nemici per fermare gli sbandati e ri-
prima linea, prima ancora che del coraggio e del senso condurli in linea” (resoconti delle giornate 16 e 17 giu-
del dovere spinto sino al sacrificio. E se da un lato è vero gno 1918 del 300° Plotone Mobilitato Carabinieri Reali
che il comportamento degli eroi è per stessa definizione schierato nella zona di San Pietro Novello - TV). Pur
fuori dall’ordinario, dall’altro occorre osservare come non nascondendoci che nel momento più drammatico
queste decorazioni siano in realtà legate soprattutto al di un iniziale sfondamento delle nostre linee, il 19 giu-
particolare coraggio dimostrato in combattimento e gno, quando più reparti contemporaneamente “incomin-
spesso alla morte in battaglia dei protagonisti, mentre ciarono a retrocedere e a sbandarsi disordinatamente”, lo
quel “ricondurre” il soldato, in qualche caso quasi pa- stesso diario ammette che fu necessario ricorrere al
terno (“rianimandoli con la parola”, “infondendo corag- fuoco delle armi in dotazione e di una mitragliatrice dei
gio”), sicuramente in molti casi necessariamente più Bersaglieri, senza tuttavia fare accenno ad eventuali vit-
“ruvido”, che si ripete spesso nelle motivazioni, appare time provocate tra i militari che indietreggiavano.
NOTIZIARIO STORICO DELL’ARMA DEI CARABINIERI - N. 3 ANNO IV 23