Page 19 - Notiziario 2019-3
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PAGINE DI STORIA












            del fronte per resistere alla temuta offensiva austriaca di
            primavera, riuscì ad ottenere nei primi mesi del 1918 il
            rinforzo di un’altra sezione mobilitata carabinieri e di altri
            due  plotoni mobilitati carabinieri per  ciascun  Corpo
            d’Armata e l’ulteriore riserva di un’altra sezione e di altri
            tre plotoni carabinieri per ciascuna Armata. Altri reparti
            di carabinieri mobilitati furono assegnati alle Divisioni
            francesi  e  inglesi  e  a  quella  cecoslovacca  giunte  sul
            fronte italiano nonché destinati ad altre specifiche in-
            combenze; un intero battaglione autonomo di oltre 350
            uomini fu costituito anche in favore del Comando Ge-
            nerale dell’Arma del Genio, per il controllo sulle decine
            di migliaia di operai civili che lavoravano alle opere di-
            fensive.
            Si giunse così alla mobilitazione di quasi 20.000 unità,
            su di un organico complessivo dell’Arma dei Carabi-
            nieri che all’inizio del conflitto raggiungeva appena i
            29.000 uomini, con immaginabili ripercussioni sul ser-
            vizio d’istituto territoriale, cui si erano aggiunte con la
            guerra altre gravose incombenze. Un vuoto soltanto
            parzialmente compensato dall’istituzione dei carabinieri
            ausiliari.
            Durante l’ultima grande offensiva austriaca del giugno
            1918, sezioni e plotoni Carabinieri mobilitati – della
            forza di 50 uomini ciascuno; le prime con personale
            misto, a piedi, a cavallo e in bicicletta; i secondi com-
            posti da soli militari a piedi, in gran parte distaccati fino
            al livello dei Reggimenti schierati in prima linea – erano
            dunque capillarmente distribuiti lungo l’intera linea
            dello schieramento difensivo italiano, dallo Stelvio e dal  dell’Esercito circa i metodi ed i mezzi da utilizzarsi per
            Tonale all’Altopiano di Asiago, dal Monte Grappa alle   mantenere la disciplina delle truppe sul campo di batta-
            sponde del Piave fino al mare, fornendo un importante   glia erano in effetti durissime e intransigenti, talora dra-
            contributo alla tenuta del fronte, come ricordato dallo  coniane, arrivando a prevedere dall’uso delle armi da
            stesso Diaz nel bollettino del 25 giugno 1918: “Saldi al  parte dei carabinieri dopo un eventuale secondo rifiuto
            loro posto di dovere, nell’infuriare della battaglia, i Reali  di tornare al combattimento e dall’esecuzione sommaria
            Carabinieri diedero prova di gran valore”.              dei singoli insubordinati fino all’uso delle mitragliatrici
            Se da un lato, però, tale contributo è largamente ricono-  e persino delle artiglierie a tergo dei reparti che avessero
            sciuto, dall’altro resta spesso equivoco il ruolo effettiva-  indietreggiato di fronte al nemico, “misure che devono es-
            mente  interpretato  dai  carabinieri  nei  confronti  dei  sere naturalmente ben note alle truppe”. In questo clima è
            soldati in trincea. Le disposizioni degli Alti Comandi  ben comprensibile il significato talora sinistro che veniva




                                                                     NOTIZIARIO STORICO DELL’ARMA DEI CARABINIERI - N. 3 ANNO IV  19
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