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PAGINE DI STORIA
Per affrontare
e debellare un’emergenza da affrontare con provvedimenti inte-
tatticamente grati, aveva invece visto impegnata la sola forza mili-
tare, ritenendo potesse risolverla con gli unici mezzi a
il fenomeno sua disposizione. Logistica e dotazioni del Regio do-
vettero essere riviste: l’equipaggiamento di circa 30
occorreva fare chili ostacolava la reazione alle imboscate, rallentava e
spossava la truppa sì da farla giungere allo scontro di-
strutta dalla fatica. Dalle scarpe i tormenti maggiori,
ricorso ad unità bisognerà attendere il periodo successivo al 1870 per
calzature adatte alle lunghe marce, anatomiche, di
agili per attuare forma diversa per piede sinistro e destro. Fu anche ne-
cessario risolvere criticità nel settore dell’igiene e pro-
filassi: il Pallavicini il 14 agosto 1864 segnalò che su
il controllo del una forza di 1.023 uomini nel distretto di Bovino, 451
erano indisponibili per malattia, mentre nella Zona
territorio, sottoporre militare di Melfi e Lacedonia la situazione era peg-
giore. Non deve poi essere sottaciuto il logorio psico-
fisico: negli anni dal 1861 al 1863 si registrarono nei
a pressioni le reparti circa 50-60 suicidi all’anno.
A margine, infine, un accenno a ciò che mancò del
famiglie dei ricercati tutto nel contrasto al brigantaggio. Se tatticamente fu-
rono individuate delle soluzioni, non si comprese o
e utilizzare quello non si riuscì a comprendere che esso, lungi dall’essere
un problema esclusivamente criminale, considerati i
numeri che coinvolgeva, rimaneva un problema sociale.
che sarà definito Come tale doveva essere affrontato nella sua globalità,
con la politica, la scuola, il mondo del lavoro, la chiesa,
“pentitismo”, e non solo con magistratura e forze di polizia rinforzate
dall’esercito. Pochi alti funzionari seppero indicare che
vi erano altri problemi da risolvere, come la magistra-
incoraggiando tura locale inefficiente e corrotta, la povertà, l’analfa-
betismo, la mancanza di lavoro retribuito dignitosa-
la delazione anche mente, ma non vennero ascoltati. Analoghi contenuti,
peraltro, nelle relazioni di molti ufficiali dell’Arma del
periodo, attenti a percepire e trasmettere quanto av-
con premi e sconti vertito nel diuturno vivere fra la gente, sorprendenti
nell’acutezza dimostrata nel comprendere il motivo
di pena del “Perché brigante?” e nell’indicare innovative linee
risolutive.
Carmelo Burgio
NOTIZIARIO STORICO DELL’ARMA DEI CARABINIERI - N. 3 ANNO IV 15