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PAGINE DI STORIA
Essi bruciano ancora» (Fragneto Monforte, 15 agosto 1861).
Non intendo giustificare il comportamento delle truppe,
ma non ritengo neanche corretto gonfiare delle cifre per
stimolare il lato emotivo del lettore, comunque chi
opera per lo Stato deve agire nel rispetto delle norme e
non può abbandonarsi alla vendetta.
Aggiungerei – ma trattasi di deduzione – che appare
difficile che quel reparto del 36° abbia potuto compiere
in precedenza delle nefandezze, proprio per la presenza
di quel nucleo di Carabinieri Reali, e in quanto nessun
documento cita tali episodi. Ad ulteriore sostegno di
tale tesi sottolineo che le perdite dell’Arma furono do-
lorose, ma mai tali da indicare che fosse in atto nei suoi
confronti una reale caccia all’uomo, che comporta-
menti improntati a crudeltà avrebbero reso agevole
considerata la sua frammentazione sul territorio. Al
Brigadiere Maffei venne concessa una medaglia d’ar-
gento al Valor Militare con la semplice motivazione
GENERALE ENRICO CIALDINI
“Per lo zelo ed intelligenza con cui adempì sempre corag-
giosamente, alle missioni affidategli in altre circostanze. vece l’acquisizione di una familiarità con l’area, per pia-
Morì combattendo a Pontelandolfo, il 11 agosto 1861”. Gli nificare le mosse sulla base di orografia e disponibilità
altri 3 furono ricordati, con altri 8, fra i caduti nelle re- di sostegno logistico per le bande, integrando le forze
gioni meridionali, Sicilia esclusa, del 1861. militari con Carabinieri Reali e Guardia Nazionale, che
Tornando a ciò che fu definito brigantaggio, fra fine potevano mimetizzarsi in abiti civili con fini informa-
del 1860 e 1861, esso riuscì a schierare formazioni di tivi e operativi. Oggi queste tecniche sono patrimonio
oltre 1.000 uomini - inquadrate anche da ex-ufficiali, di quella forma particolare di controguerriglia che è la
con cavalleria, cannoni, ospedali da campo e servizi – controinterdizione d’area, allora erano novità assolute. Fu
che condussero operazioni cui le truppe sabaude pote- quindi possibile predisporre uno schieramento che in-
vano opporsi al meglio, pur dopo averne subito l’ini- tercettasse i briganti, ostacolandone crimini e ricerca di
ziativa, e che l’aumento del dispositivo regolare riuscì sostegno logistico. Una volta individuati, mantenendo
a debellare. la pressione, si potevano arrecare continue perdite e, so-
In un secondo tempo, fra 1862 e 1864, bande più agili, prattutto, ridurne la capacità di intimidire i civili.
in gran parte a cavallo, operando con tattica mobilis- Nella terza fase, dal 1865, il brigantaggio operò con
sima e basi nelle zone più aspre, restrinsero le aree di piccole bande attestate in territori circoscritti, con ag-
azione mentre diminuiva l’appoggio popolare. Rifug- ganci alla criminalità comune. Le azioni del Regio
givano dall’occupazione del territorio e dal combatti- Esercito si concentrarono in tre zone: la frontiera sul
mento in campo aperto, accettando lo scontro solo se Volturno, il Molise e la più importante, comprendente
favorevole o per il tempo necessario a sganciarsi. Il le province di Caserta, o Terra di Lavoro, e il Principato
Regio Esercito dovette rivoluzionare i criteri d’impiego: Ultra con Benevento. Circoscritte le aree si facilitava
impossibile presidiare tutto il territorio, realizzabile in- la repressione.
12 NOTIZIARIO STORICO DELL’ARMA DEI CARABINIERI - N. 3 ANNO IV