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CURIOSANDO NEL MUSEO DELL’ARMA
La pistola che
insanguinò
l’EUROPA
di DANIELE MANCINELLI
a mattina del 28 giugno 1914 un ragazzo bo- Alle 9.50 il corteo reale percorre la strada che costeggia
sniaco, ancora minorenne, gira per le strade di il fiume Milijcka. Tra la folla festante, soldati e poliziotti.
LSarajevo. La mite giornata che lo circonda non I congiurati sono sparsi in tutto il percorso che è stato
rispecchia il suo animo; nelle tasche una bomba a incautamente reso pubblico giorni prima. La macchina
mano, una fiala di cianuro e una pistola Browning dell’arciduca, una Graf & Stift 28/32, passa davanti al
Modèle 1910 calibro 7,65. Non è solo. Con lui altri primo attentatore che, a causa di un’esitazione, non ri-
cinque uomini guidati dal maestro elementare Danilo conosce il bersaglio e perde l’attimo giusto (o come ri-
Llic; un gruppo di nazionalisti che sogna la liberazione portato da alcuni storici non riesce ad estrarre la
della Bosnia ed Erzegovina dal dominio asburgico e bomba perché stretto dalla folla). L’auto continua il
l’unione alla Serbia. In totale i sei uomini hanno quattro suo viaggio; il secondo attentatore la vede arrivare, ma
bombe a mano e sei pistole. Armati dalla società segreta gli si affianca un poliziotto, e decide di non agire. La
nazionalista Crna Ruka (mano nera), sono pronti per il macchina sfila ancora indisturbata. Sono trascorsi pochi
loro incarico. Ma qual è il loro obiettivo? Il 28 giugno, minuti e i Reali hanno già scampato due possibili at-
festa nazionale serba, due ospiti d’onore sono in visita a tentati. Alle ore 10 il nostro giovane uomo è in prima
Sarajevo; l’arciduca Francesco Ferdinando d’Asburgo fila con le mani in tasca pronto ad agire. All’improvviso
erede al trono d’Austria e sua moglie Sofia. un’esplosione.
92 NOTIZIARIO STORICO DELL’ARMA DEI CARABINIERI - N. 2 ANNO IV