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A PROPOSITO DI...
Il decreto dell’11
dei “veri” Carabinieri genovesi, gli altri vennero passati ai novembre 1860
battaglioni di Bersaglieri.
A metà settembre i Carabinieri Genovesi furono inviati a scioglieva l’esercito
Santa Maria Capua Vetere per prendere parte all’assedio
di Capua e il 30 settembre, sempre al comando del
Mosto, contavano 13 ufficiali e 210 uomini di truppa. Fa- meridionale, come
cevano parte della 15^ divisione del Generale Stefano
Türr, che formava la riserva concentrata a Caserta e che era stata definita
il 1º e il 2 ottobre si batté al Volturno.
In seguito i Carabinieri genovesi rimasero inattivi fino alla
pubblicazione del decreto, datato 11 novembre 1860, che l’armata garibaldina.
scioglieva l’esercito meridionale, come era stata definita
l’armata garibaldina. In poche settimane 30.000 volontari Il battaglione dei
chiesero il congedo: il battaglione dei carabinieri genovesi
venne sciolto. Finì così nel nulla il progetto di Garibaldi
d’incorporare nell’Armata sarda che s’avviava a diventare carabinieri genovesi
Regio Esercito, un robusto contingente di volontari. Se
il governo regio non voleva concedere molto spazio ai vo- venne così sciolto
lontari nell’esercito regolare e poteva sembrare ingrato,
oggettivamente i gradi conseguiti nell’armata garibaldina
erano sproporzionati alle truppe comandate e abbonda-
vano colonnelli e generali, per cui assorbirli senza limi-
tazioni avrebbe creato dissidi interni alla compagine tenne da Re Vittorio Emanuele II un decreto che avrebbe
militare. Senza contare che – aspetto costante nelle cam- permesso ad una legione su 2 battaglioni di questi carabi-
pagne risorgimentali – i volontari ardevano di desiderio nieri di imbarcarsi per raggiungere il meridione con lo
di combattere per l’unità italiana, ma una volta terminate scopo, di mera facciata, di concorrere alla lotta al brigan-
le operazioni non erano attratti dalla vita di guarnigione taggio a supporto della Guardia Nazionale. Furono av-
o avevano altre attività più remunerative cui dedicarsi, viati gli arruolamenti, ma non si hanno elementi per
non ultima la politica. In definitiva l’Armata non aveva ritenere che il personale fosse della stessa qualità dimo-
bisogno di una robusta iniezione di ufficiali imbevuti strata nelle precedenti campagne dai carabinieri genovesi:
d’ideali repubblicani e mazziniani, erano stati sufficienti il termine era diventato, probabilmente, un’etichetta priva
quelli – regolarmente nominati – che avevano creato più di reale contenuto. Il primo ministro Rattazzi aveva fatto
volte grattacapi negli ultimi 50 anni, compresa l’incur- aggiungere a questo decreto un articolo in base al quale
sione in cui era perito il carabiniere Scapaccino a Les sarebbe spettato al Ministro dell’Interno impartire l’or-
Echelles nel 1834. dine di mobilitazione, temendo evidentemente qualche
Il 20 dicembre 1861 Garibaldi inviava da Caprera una colpo di testa da parte di Garibaldi. In considerazione
lettera alla Società dei Carabinieri Genovesi, ringraziandoli della volontà dell’imperatore di Francia, Napoleone III,
dell’opera loro e dell’onore di averlo eletto presidente. di difendere il potere temporale del papa, il giovane
Nel 1862 Garibaldi stava per organizzare la spedizione Regno d’Italia non aveva interesse ad impelagarsi in una
che verrà poi bloccata in Aspromonte e il 21 aprile ot- crisi internazionale conseguente un atto ostile contro lo
NOTIZIARIO STORICO DELL’ARMA DEI CARABINIERI - N. 2 ANNO IV 89