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A PROPOSITO DI...





                                                                          Nella campagna


                                                                         del 1859 erano in


            in cal. 10,4 mm., era lunga m. 1,755 (con la baionetta di
            65 cm.) e pesava kg. 4,8. Questo particolare ci consente   circa 200, provvisti
            così di abbattere un altro luogo comune: la presunta leg-
            o da rivenditori di armi: nel caso del mod. 1851 era co- di una montura grigia
            gerezza della carabina. I soci l’acquistavano dalla società

            struito inizialmente in Belgio da vari armaioli, in genere
            di Liegi; più tardi, dal 1860, alla bisogna provvide anche       con filettature
            la fabbrica federale d’armi di Neuhausen (l’attuale notis-
            sima S.I.G.). Accanto a quest’ultima parecchi armaioli       e alamari al petto
            svizzeri la produssero in piccole quantità, ma con grande
            maestria. Esistono tutt’ora nelle raccolte private e nei
            musei alcuni esemplari che portano marchi e nomi ita-   nero/blu, vera isola di
            liani, ma si tratta in genere di semplici rivenditori.
            I componenti della società erano di origine borghese: oc-  formalità tra le truppe
            correva una certa disponibilità economica per comprare
            l’arma e acquistare le necessarie munizioni, avendo poi il     garibaldine, che
            tempo necessario per le esercitazioni. I ricchi comunque
            erano rari, come Antonio Burlando “fornito, com’era, di
            largo censo”, oppure Antonio Mosto “appartenente ad una  neanche nella camicia
            famiglia di ricchi negozianti”. Descrivendo i Carabinieri
            genovesi nel 1859 si parlava di “signori, mercanti, artisti e  rossa avevano una
            professionisti”, come confermano anche le lapidi comme-
            morative apposte per Genova.
            La società era uno dei principali poli di raccolta e di         loro uniformità
            azione politica del movimento repubblicano, vero cen-
            tro di selezione e reclutamento di volontari per le ini-  giudizio. Un centinaio di essi venne processato l’anno se-
            ziative insurrezionali: un tema sul quale fino al secondo  guente e condannato a pesanti pene detentive. Le scon-
            dopoguerra si è preferito sorvolare, specie sul ruolo   tarono per cinque mesi, finché il 28 aprile 1859 (il giorno
            dell’associazione nel moto di Genova del 29 giugno      dopo l’apertura delle ostilità contro l’Austria in occasione
            1857, che fallì quando gli insorti erano comunque riu-  della 2^ guerra d’indipendenza) furono amnistiati in
            sciti a impadronirsi del forte Diamante. Dagli atti del  modo che potessero prendere parte alla campagna. Evi-
            processo emerge come la maggior parte degli imputati    dentemente un buon tiratore repubblicano poteva essere
            appartenesse alla Società del Tiro a Segno e come le armi  utile alla causa del re se sparava sull’oppressore austriaco.
            ad essa destinate fossero state in realtà utilizzate per  Non ci fu bisogno di attendere la costituzione degli Ar-
            l’insurrezione. In tempi di monarchia, non essendo essi  diti – che peraltro utilizzarono solo in modo residuale
            favorevoli a tale forma di governo, evidentemente era   tale bacino di arruolamento – per attingere alle patrie ga-
            meglio glissare.                                        lere, e del resto esse avevano sovente aperto i loro cancelli
            Gli arrestati per la rivolta del 1857 furono rinchiusi in  per rifornire le armate europee.
            condizioni durissime, anche di sovraffollamento, nelle  Questi carabinieri, a riprova delle discrete condizioni eco-
            carceri di Sant’Andrea, destinate a detenuti in attesa di  nomiche di cui godevano, si erano addirittura provvisti



            86 NOTIZIARIO STORICO DELL’ARMA DEI CARABINIERI - N. 2 ANNO IV
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