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A PROPOSITO DI...
CARABINIERE
GENOVESE
di una vera montura, grigia con fi- ticolarmente esposta, 5 morti e 10
lettature e alamari al petto nero/blu, feriti, che per l’entità dello scontro
vera isola di formalità in una truppa non furono pochi, visto che i gari-
che neanche nella camicia rossa baldini caduti furono in tutto 32 e
aveva una sua uniformità. Dove- considerando la forza del reparto
vano essere circa 200 nel 1859 (nulla viene detto circa le perdite
quando furono aggregati ai Caccia- che inflissero al nemico).
tori delle Alpi, II battaglione di Nino Giuseppe Cesare Abba, nella sua
Bixio, 3° reggimento di Nicola Ar- Storia dei Mille, descrisse i Carabi-
doino. Il primo destinato a diven- nieri genovesi come “quasi tutti di
tare il luogotenente fidatissimo e Genova, o in Genova vissuti a lungo,
durissimo dell’Eroe dei Due Mondi, mazziniani ardenti, armati di cara-
il secondo ad entrare in fatale colli- bine loro proprie, esercitati nel tiro a
sione con Garibaldi ed essere ac- segno da otto o nove anni i più, gente
cantonato. Fecero con onore la loro che s’era già fatta ammirare nel 1859,
parte a Malnate ottenendo la cita- ben provveduta, colta, elegante”.
zione all’Ordine del Giorno, San Nelle Noterelle di uno dei Mille, tra-
Fermo ove misero in fuga gli Au- lasciando imbarazzanti riferimenti
striaci, Varese, Como e allo Stelvio, fino all’inaspettato alle loro idee politiche, scrisse che “Tutti i Genovesi che
armistizio di Villafranca. hanno carabina, forse quaranta, formano un corpo di carabi-
Circa 40 di essi partirono da Quarto coi Mille, il 5 mag- nieri”, non vi è accordo comunque tra le fonti sull’esatto
gio del 1860, al comando del Mosto, e inseriti nella 7^ numero dei carabinieri genovesi a Marsala e Calatafimi.
compagnia di Benedetto Cairoli sbarcarono a Marsala. Il numero varia da 32 a 43: però il primo dato esclude i
Il primo era un mazziniano, genovese, partecipò anche quadri della compagnia (1 capitano, 1 tenente, 2 sergenti,
alla campagna del 1866, venne ferito nel 1867 a Men- 1 furiere, 2 o 3 caporali). Un «Elenco dei Mille sbarcati con
tana e morì per i postumi del trauma nel 1880; il se- Garibaldi a Marsala» comprende 40 nomi di Carabinieri
condo era fratello dei due protagonisti della sfortunata genovesi, alcuni dei quali non rintracciabili nella lista pub-
azione a Villa Glori nel 1867, in occasione del tentativo blicata dalla Gazzetta Ufficiale del 12 novembre 1878.
garibaldino abortito a Mentana, immortalati nella sta- Dai nomi si desume che in maggioranza fossero nati a
tua sul Pincio. Genova e dintorni, ma vi erano anche lombardi, piemon-
Durante il movimento da Marsala a Salemi, e da lì a Ca- tesi e di altre regioni, poiché l’iscrizione alla società era
latafimi, furono posti in avanguardia. In quest’ultima lo- subordinata più al possesso di una carabina e probabil-
calità, ove ebbe luogo il primo scontro – chiamarla mente alla capacità di saperla usare, che alla provenienza.
“battaglia” per l’esiguità delle forze impegnate e delle per- È curioso notare che il loro comandante del 1860, An-
dite appare esagerato – della campagna, erano schierati tonio Mosto, e il suo luogotenente, Francesco Bartolo-
in ordine sparso in prima fila, costituendo una sottile linea meo Savi, non avessero potuto prendere parte alla
grigia, diremmo oggi ripensando agli scozzesi di Bala- campagna del 1859, passata alla storia come 2^ Guerra
clava, a protezione dello schieramento del grosso garibal- d’Indipendenza. Il primo in quanto condannato a morte
dino, grazie al “braccio” maggiore garantito loro dalle “in contumacia” per la partecipazione ai moti del 1857,
armi in dotazione. Subirono, data la loro posizione par- amnistiato soltanto con decreto del 13 giugno 1859 che
NOTIZIARIO STORICO DELL’ARMA DEI CARABINIERI - N. 2 ANNO IV 87