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CURIOSANDO NEL MUSEO DELL’ARMA
LA FN BROWNING MOD. 1910
Al Museo Storico dell’Arma dei Carabinieri è conservata
una pistola semiautomatica, prodotta dalla belga Fabrique
Nationale de Herstal (FN), mod. 1910 Browning. Questa
pistola è l’evoluzione delle precedenti Browning mod.900,
mod.903 e mod.906 ideate da John Browning. Il progetto
iniziale fu presentato al colosso delle armi corte “Colt”
che però decise di rifiutare e rimanere fedele alle più
amate pistole a rotazione che avevano fatto la fortuna
di quel marchio. Il buon potenziale di queste armi fu
ravvisato in Europa e in special modo dalla casa belga
FN che produceva armi dal 1889. La FN produsse
tutte le serie progettate da Browning. Quelle pistole
furono adottate così capillarmente dalle polizie del-
l’Europa dell’Est che, per molti decenni, si associò il
nome Browning alla “pistola automatica”.
La caratteristica principale della M1910 è la molla di
recupero che avvolge per intero la canna che, a sua
PISTOLA SEMIAUTOMATICA A MASSA BATTENTE PROGETTATA
DA JOHN BROWNING E PRODOTTA DALLA BELGA volta, sostituisce l’asta guida-molla. La riduzione di
FABRIQUE NATIONALE DE HERSTAL (FN).
UNA FN MODÈLE 1910 BROWNING È ESPOSTA NELLA spazio e di parti mobili che si ottiene con questo accor-
SALA DELLA GRANDE GUERRA - MUSEO STORICO gimento, la rendono più compatta e meno soggetta a
DELL’ARMA DEI CARABINIERI rotture. Fu una buona intuizione meccanica tanto che
fu ripresa nel tempo e divenne un tratto caratterizzante
della più famosa Walter PPK tedesca (la pistola di
James Bond). Il percussore lanciato ha una notevole
forza inerziale e permette alla Browning di innescare
anche munizionamento difettoso nelle capsule. Dal
modello 1906 in poi queste armi furono conosciute
anche come le pistole della “tripla sicura”: la più im-
portante, posizionata sul retro dell’impugnatura, consiste
in una leva che, una volta premuta, permette al grilletto
di svincolare la corsa del percussore assicurando chi la
impugna dalla trazione accidentale del grilletto.
Questa pistola fu usata durante la Prima Guerra
Mondiale solo dalle polizie e non dai reparti al fronte,
che avevano altre necessità tattiche. Il suo impiego in
alcuni corpi durò fino al secondo dopoguerra. Nella
versione usata nell’attentato di Sarajevo il serbatoio
conteneva sette colpi 7,65 x 17mm.
Daniele Mancinelli
NOTIZIARIO STORICO DELL’ARMA DEI CARABINIERI - N. 2 ANNO IV 95