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CARABINIERI DA RICORDARE
LA 419ª SEZIONE ALPINA CARABINIERI REALI MOBILITATA
Venne costituita il 5 giugno 1940 dalla Legione Territoriale di Verona per essere posta a disposizione della 5ª Divisione
Alpina “Pusteria”. Il suo organico fu previsto di 65 elementi tra sottufciali e militari di truppa oltre l’ufciale comandante.
Dal 10 al 27 giugno 1940 prese parte alle operazioni sul fronte occidentale, venendo suddiviso in squadre reggimentali al
seguito del 7° e dell’11° Reggimento Alpini e del 5° Reggimento d’Artiglieria Alpina, operanti sull’Ausanier, Encestraia e
sul Colle della Maddalena. Il 21 giugno subì un bombardamento in località Bersezio di Valle Stura, ma fortunatamente
senza subire perdite. Ultimate le operazioni sul fronte occidentale, verso la fne di giugno del 1940 il reparto raggiunse
Brunico in approntamento per la nuova destinazione sempre al seguito della 5ª Divisione Alpina “Pusteria”. Nel
successivo mese di novembre si trasferì a Brindisi da dove fu imbarcata per l’Albania il 6 dicembre 1940; sbarcata a Valona
venne subito inviata sul fronte greco, nella zona di Vertop. Al seguito delle truppe operanti – in tutta la Valle dell’Ossum -
Mezihes - Erzeka – i militari della Sezione furono adibiti a servizi di portaordini, posti di blocco, di scorta agli ufciali
nonché in servizi di polizia militare, guardia alle polveriere, magazzini vestiario e di viveri (fu nel ciclo di queste operazioni
che i reparti della Divisione ebbero vari morti, fra i quali lo stesso comandante del 7° Reggimento Alpini, mentre la
Sezione non lamentò nessuna perdita). Terminate le operazioni sul fronte greco-albanese la 419ª Sezione trascorse un
periodo di assestamento a Petrala di Tirana e poi, seguendo sempre le sorti della Divisione “Pusteria”, il 16 luglio 1941 si
trasferì, con la 418ª Sezione, nel Montenegro. Da circa due mesi la regione balcanica era soggetta ad attacchi di ribelli che
avevano distrutto molti comandi Stazione Carabinieri e Brigate della Regia Guardia di Finanza, nonché reparti isolati di
altre armi. In Montenegro sia la 419ª che la 418ª Sezione stabilirono il loro comando a Pljevie, sede peraltro del Comando
della Grande Unità. L’azione dei ribelli montenegrini nel periodo settembre – novembre 1941 fu molto cruenta tanto che
nei pressi di Priepolie, fu distrutta una compagnia di Alpini in un passaggio obbligato e nella notte del 30 novembre 1941
nove battaglioni di guerriglieri partigiani attaccarono la città di Pljevie, difesa dal Comando di Divisione, dal 7° e dall’11°
Reggimento Alpini e dal 5° Reggimento d’Artiglieria Alpina, nonché dal personale della 419ª e della 418ª Sezione
dell’Arma; solo al mattino seguente, dopo un’intera notte di intensi e sanguinosi combattimenti, il nemico fu respinto.
Nella battaglia per la difesa della città l’avversario attaccante subì la perdita di 600 uomini mentre la Divisione “Pusteria”
contò 80 morti fra cui un appartenente alla 419ª Sezione, il Carabiniere Giustino Bronzi, e 225 feriti fra questi anche
alcuni sottufciali e carabinieri. Dal dicembre 1941 al settembre 1942 i reparti della Grande Unità, compresi i Carabinieri
delle due Sezioni, efettuarono vaste operazioni tese alla repressione della guerriglia. Il 20 settembre 1942 la 419ª Sezione
(e anche la 418ª) rimpatriò al seguito del Comando della Divisione “Pusteria” trasferendosi a Rivoli Torinese in
approntamento per la Francia. Per il comportamento del personale della Sezione nei confitti sostenuti in Montenegro
venne concesso dal Comando della Divisione ai militari del reparto l’encomio solenne per aver compiuto in ogni evenienza
il proprio dovere con alto spirito militare e tenace valore, concorrendo efcacemente alla buona riuscita delle operazioni.
L’11 novembre 1942 il reparto entrò in territorio francese e prese stanza in varie città dei territori occupati; a Valenza fno
all’11 aprile 1943, a Chambery dal 22 aprile al 23 maggio dello stesso anno ed a Gap dal 25 maggio fno all’8 settembre
1943. Qui i militari della Sezione svolsero oltre agli ordinari servizi di polizia militare anche servizi di sicurezza e controllo
del territorio. Alla data dell’8 settembre 1943, in conseguenza della dichiarazione di armistizio, prima di arrendersi ai
Tedeschi i carabinieri della Sezione opposero una strenua resistenza sostenendo un violento confitto a fuoco; quando
l’urto tedesco ebbe fne, molti di essi furono catturati e la maggior parte deportati in Germania. Cadde il Carabiniere
Giovanni Fradellin, originario di Longare in provincia di Vicenza, mentre il Carabiniere Giovanni Zandonà rimase
gravemente ferito ad un braccio che ebbe poi amputato. Durante gli eventi bellici il carteggio andò distrutto e soltanto nel
dopoguerra, con l’acquisizione delle dichiarazioni rese dal personale già in forza al reparto, in particolare degli ufciali e
dei sottufciali che ne ressero il comando, è stato possibile ricostruire le vicende dei questa compagine dell’Arma.
Comandanti:
S.Ten. Maurizio Bufalini, dal 5 giugno all’agosto 1940
Ten. Renzo Bonapace, dal 1° settembre all’8 ottobre 1940
(resse interinalmente il comando in quanto era comandante titolare della 418ª Sezione Alpina CC.RR. Mobilitata)
Ten. Vincenzo Belmondo, dal 9 ottobre 1940 all’8 agosto 1942
Mar. Magg. Francesco Salanti, dal 13 agosto ai primi di settembre 1942
(resse interinalmente il comando)
S.Ten. Gio Batta Loero, dall’11 novembre 1942 all’8 settembre 1943
98 NOTIZIARIO STORICO DELL’ARMA DEI CARABINIERI - N. 2 ANNO IV