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CRONACHE DI IERI


















                                                      di STEFANO DE CAROLIS















                        onostante fosse stata liberata il 25 aprile  sordini, mettendo in atto un’autentica strategia del
                        1945, per molti mesi a seguire l’Italia fu  terrore. L’incertezza regnava sovrana, sino a giungere
                        ancora teatro di scontri e violenze, soprusi  ad un clima da vera guerra civile.
            Nd’ogni tipo, rappresaglie contro gli ex fa-            Il 14 giugno un giovane, tale Giovanni Giannotti, fu
            scisti e contro alcuni esponenti politici e militari.   ammazzato  a  colpi  d’ascia  in  piazza  Municipio,
            Il 1945 fu anche un anno di grandi tensioni sociali     perché  colpevole  di  aver  disturbato  con  il  rumore
            tra  opposti  schieramenti,  come  quello  clericale  e  della sua motoretta il comizio che si stava tenendo
            quello anticlericale. Il primo, moderato, si adoperava  in quella piazza. Dopo qualche giorno, venne barba-
            per una ricostruzione della società civile alla luce dei  ramente  trucidata  una  guardia  giurata,  accusata  di
            valori cristiani; il secondo, più radicale e intransigente,  aver collaborato con i carabinieri del luogo facendo
            fortemente legato all’ideologia comunista, richiedeva,  arrestare alcuni appartenenti ad un gruppo denominato
            ai proprietari terrieri, attraverso scioperi e contestazioni,  “spedizione rossa”.
            lavoro e terra da poter coltivare.                      Il 25 giugno, senza alcun motivo, venne consumato
            In Puglia, e in particolare nel nord del Barese, i con-  l’omicidio del Carabiniere Giuseppe Todaro. Il militare,
            trasti esplosero in vere rivolte popolari; determinante  mentre si accingeva a raggiungere a piedi il proprio
            fu  la  condizione  di  estrema  povertà  di  ampi  strati  comando di Stazione, giunto in via Ferruccio, venne
            della popolazione la cui protesta assumeva talora il    circondato  da  un  gruppo  di  balordi.  Questi,  dopo
            valore di una lotta per la sopravvivenza.               avergli intimato di consegnare l’arma in dotazione,
            Ad Andria, sin dal giugno di quell’anno, si registrò    al  diniego,  lo  assalirono  e  lo  disarmarono,  percuo-
            una recrudescenza di scontri a fuoco che aggravarono    tendolo e uccidendolo barbaramente.
            ulteriormente le tensioni tra gruppi di sovversivi e    Ancora  nei  primi  mesi  del  1946  la  situazione  non
            facinorosi e le istituzioni pubbliche e religiose e so-  era  certo  migliorata.  Nella  città,  allo  scontento
            prattutto i ricchi proprietari terrieri. Ormai l’ordine  popolare  per  la  piaga  della  disoccupazione,  si  ac-
            pubblico  era  divenuto  instabile  e  la  città  era  alla  compagnavano  gli  scontri  tra  braccianti  agricoli  e
            mercè degli agitatori. Tra loro si infiltrarono anche   ricchi proprietari terrieri che sfociarono, il 5 marzo,
            alcuni loschi personaggi provenienti dalla malavita,    in una spirale di violenza che nessuno fu in grado di
            pronti a organizzare e provocare gravi incidenti e di-  fermare.




                                                                     NOTIZIARIO STORICO DELL’ARMA DEI CARABINIERI - N. 2 ANNO IV  65
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