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CRONACHE DI IERI












                                                                    che si erano appostati sul tetto di un’abitazione sita
                                                                    in  via  Bari.  Nel  dettagliato  rapporto  relativo  alla
                                                                    morte del Carabiniere Carlo Romeo, il 2 aprile 1946,
                                                                    il Tenente dei Carabinieri Nicola Bozzi, in forza al
                                                                    Battaglione Mobile Bari’, scrisse: “…alle ore 23,30 del
                                                                    6 marzo giunto con il mio plotone ad 1 Km dall’abitato di
                                                                    Andria, proveniente da Barletta, assunsi d’ordine del mio
                                                                    Comandante  di  Battaglione  la  formazione  di  guerra  e
                                                                    procedetti fiancheggiando il 3° carro armato lungo l’estra-
                                                                    murale sino all’imbocco di via Trani. Il mio plotone era
                                                                    composto da 2 sottufficiali e da 31 Carabinieri. Allorquando
                                                                    all’altezza della tranvia Bari-Barletta, improvvisamente
                                                                    numerosi  colpi  d’armi  automatiche  furono  diretti  dalle
                                                                    terrazze delle abitazioni fiancheggianti. Vi assunsero lo
                                                                    schieramento che la circostanza richiedeva e risposero con
                                                                    energico e nutrito fuoco delle loro armi all’offesa avversaria.
                                                                    L’oscurità e la mancanza di conoscenza del luogo impediva
                                                                    una  esatta  identificazione  dei  luoghi  donde  l’offesa
                                                                    proveniva. Ciò nonostante le vampate dei colpi in partenza
                                                                    indicavano  la  zona  occupata  dagli  aggressori  e  contro
                                                                    quella furono dirette le armi individuali e di reparto che i
                                                                    militari avevano in dotazione. Anche il mezzo corazzato,
                                                                    resosi immediatamente conto della situazione aprì il fuoco
                                                                    con le armi di bordo, contro quelli che avevano tesa l’im-
                                                                    boscata. L’abitazione da cui partivano i colpi avversari,
                                                                    venne successivamente identificata per quella di proprietà
                                                                    di  Vincenzo Tannoia al numero civico 129.”
                                                                    Il Capitano Francesco Naso, comandante della Com-
                          CARABINIERE CARLO ROMEO
                                                                    pagnia motorizzata del Battaglione Mobile Bari, nel
                                                                    processo verbale relativo alla morte del Carabiniere
                                                                    Nicola  Mombello  scrisse:  “alle  ore  23.30  del  6  di
            giovane Carabiniere Romeo, classe 1922, originario      marzo, giunto con la mia compagnia a 1 Km  dall’abitato
            di  Gallico  (RC),  venne  colpito  alle  spalle  e  riportò  di Andria, provenienti da Barletta, assunsi, d’ordine del
            lesioni polmonari. La sua morte fu immediata. L’ancor   comandate  del  Battaglione,  la  formazione  di  guerra  e
            più giovane Carabiniere Mombello, classe 1925, ori-     procedetti  a  passo  d’uomo  e  a  fanali  spenti  dei  carri
            ginario di Pescara, riportò una grave ferita d’arma da  armati. La mia colonna, che era personalmente diretta
            fuoco  al  braccio  sinistro  e,  dopo  un’atroce  agonia  dal Comandante del battaglione e che era costituita da
            durata 48 ore, terminò la sua esistenza presso l’ospedale  quattro carri da 15 tonnellate e da 120 uomini, procedette
            civile  di  Andria.  Nei  verbali  si  legge  che  i  due  con  tutte  le  misure  di  sicurezza,  assicurate  anche  da
            carabinieri vennero colpiti alle spalle da alcuni ‘cecchini’  piccole avanguardie, e con il mio carro armato al comando,




            68 NOTIZIARIO STORICO DELL’ARMA DEI CARABINIERI - N. 2 ANNO IV
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