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CRONACHE DI IERI
Venne immobilizzato, ma benché ormai impossibilitato
a reagire, con estremo coraggio continuò a stringere
a sé il moschetto in dotazione gridando con fierezza:
“il moschetto non l’avrete finché sarò vivo”, finché gli
aggressori gli esplosero contro un colpo d’arma da
fuoco che lo attinse all’addome, uccidendolo sul colpo.
I testimoni dell’efferato omicidio raccontarono che il
carabiniere, nonostante fosse gravemente ferito, teneva
ancora stretto a sé il proprio moschetto. Dopo qualche
istante dall’esplosione, esamine si accasciò al suolo.
La guerriglia continuava ma grazie ai due carri armati
che sparavano in aria, si riuscì a diradare i gruppi di
rivoltosi che, comunque, resistettero per l’intera
giornata. Esaurite le munizioni, il Capitano Chiapparo
riuscì, sebbene con molta difficoltà, a svicolarsi dagli
attacchi avversari e a rientrare a Barletta portando
con sé 82 persone arrestate.
Il bollettino di guerra della giornata fu pesante: un
carabiniere ucciso, dieci carabinieri e 3 agenti di P.S.
gravemente feriti, tre manifestanti morti.
Intanto, per le vie di Andria la situazione non
accennava a migliorare, e i civili in rivolta continuavano
ad esplodere all’impazzata colpi d’arma da fuoco.
Visto l’aggravarsi della situazione, il Comando della
Legione Carabinieri Reali di Bari provvide a inviare
ulteriori rinforzi; un intero reparto con quattro carri
armati e trecento militari su tre colonne, tutti al Co-
mando del Maggiore Attilio Caico, Comandante del
Battaglione Mobile Carabinieri Bari.
APPUNTATO PIETRO TURCO
Nella fredda notte tra il 6 e il 7 marzo i militari del
Maggiore Caico, entrando in città, furono bersagliati
da numerose raffiche di armi automatiche, accompa-
nei confronti dei manifestanti evitando il più possibile gnate dal lancio di bombe a mano. I carabinieri
l’uso della forza e il conseguente spargimento di risposero al fuoco utilizzando sia le armi in dotazione
sangue. Durante gli scontri ebbe la peggio il giovane individuale che quelle posizionate sui carri armati.
Pietro Turco, originario di Ostuni, appuntato dei ca- Durante l’imboscata dei rivoltosi, che sparavano da
rabinieri a cavallo, in forza presso la Stazione di Bari alcuni tetti adiacenti la strada, ci fu un cruento
Principale, che, accerchiato e minacciato da un gruppo conflitto a fuoco, durante il quale rimasero uccisi i
di rivoltosi, si oppose all’intimazione di cedere loro Carabinieri “a piedi” Carlo Romeo e Nicola Mombello,
la pistola d’ordinanza e il moschetto. entrambi effettivi al Battaglione Mobile di Bari. Il
NOTIZIARIO STORICO DELL’ARMA DEI CARABINIERI - N. 2 ANNO IV 67