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CRONACHE DI IERI
A Centola, contro
una banda
Comandante della limitrofa Stazione di Pisciotta. I
due misero a punto un meticoloso piano d’azione. di sette briganti,
Perlustrazioni, posti di controllo, pattugliamenti, si
susseguirono anche in orario notturno. Di giorno in
giorno il cerchio intorno ai manigoldi diventava sempre fu organizzato
più stretto. Il mattino del 27 marzo 1865, dopo averne
dato avviso al Comando del Presidio Militare di uno dei primi servizi
Centola, il Brigadiere Quaglia, con due militari di-
pendenti, intraprese una perlustrazione attraverso le
macchie che davano sulla baia di Palinuro. Verso le ore coordinati di
08.00 sorprese la banda mentre stava compiendo l’en-
gaggiato dai militari contro i malfattori costrinse qusti controllo del territorio
nesimo assalto ad una masseria. Il conflitto a fuoco in-
ultimi a indietreggiare. La buona conoscenza del terri-
torio consentì loro però di raggiungere un rifugio tra le Stazioni
presso il monte San Sergio, lontano poco più di un
mandato per un rastrellamento il Carabiniere Achille Carabinieri confinanti
chilometro da Centola. In quella zona era stato co-
Gaffuri con due soldati e due militi della Guardia Na- e le altre forze militari
zionale. Dopo due ore di ricerche il nucleo scorse i
briganti presso un rudere. Lo scontro a fuoco fu inevi-
tabile. Nel tentativo di avvicinarsi, il Gaffuri fu colpito
da alcune fucilate che lo ferirono alla coscia. Tuttavia il
carabiniere continuò ad avanzare ma altre tre pallottole motivazione: “Per essersi lodevolmente distinto nell’inseguire
lo colpirono mortalmente alla spalla destra. Come se coraggiosamente alcuni briganti, non desistendo dall’inse-
non bastasse, incuranti del fuoco degli altri militi, i guimento, sebbene due volte gravemente ferito da colpi
malviventi si avvicinarono al cadavere del carabiniere e d’arma da fuoco, se non quando, sopraffatto ed incalzato
lo depredarono del portafoglio contenente un vaglia di dall’aumentato numero di malviventi e dopo di aver
lire 20, del revolver e del fucile. L’eco dei colpi raggiunse sostenuto coi medesimi vivissimo conflitto a fuoco, non
la non lontana Stazione di Centola ove si trovava in perdette la vita, mirabile esempio di tenace attaccamento
servizio di piantone il Carabiniere Giovanni Travaglino. al dovere. Monte San Sergio del comune di Centola (Prin-
Questi, con altri due carabinieri, raggiunse il luogo cipato di Citra) 23 Ottobre 1963 Stazione di Centola”.
ove era avvenuto l’assassinio del Gaffuri. Cio nonostante Analogo riconoscimento fu accordato anche al Cara-
i malviventi riuscirono a tenere testa ai carabinieri e a biniere Giovanni Travaglino con la seguente motivazione:
dileguarsi nella boscaglia. Nel frattempo sopraggiunsero “Pur essendo solo in caserma quale piantone, attratto da
anche le pattuglie comandate dal Maresciallo Bronci e ripetute detonazioni accorse, senza esitare, sul luogo - non
dal Brigadiere Quaglia che continuarono la caccia. Per tanto lungi dall’abitato - ove altri militari dell’Arma
l’orda assassina non vi furono più vie di scampo. Al erano impegnati in vivissimo conflitto a fuoco con alcuni
Carabiniere Achille Gaffuri fu concessa la medaglia briganti e, dando prova di ammirevole coraggio, affrontò
d’argento al valor militare “alla memoria” con la seguente e combatté contro i malviventi, che riuscirono tuttavia a
62 NOTIZIARIO STORICO DELL’ARMA DEI CARABINIERI - N. 2 ANNO IV