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CRONACHE DI IERI
Tra il 1862 e il 1868
non vi fu borgo,
Ottenuto il comando della Legione, il Luogotenente
Colonnello Brunori si rese immediatamente conto che masseria, villaggio
occorreva contrastare energicamente le bande di briganti
che giungevano in quella giurisdizione prima che queste sperduto del
potessero fare proseliti e che quel fenomeno assumesse
proporzioni tali da divenire difficilmente debellabile.
In gioco non v’era solo il prestigio militare, la legalità o Principato Citeriore
la sicurezza pubblica. A rischiare più di tutto era l’intero
processo unitario così faticosamente realizzato. La e della Basilicata
prima mossa da effettuare era quella di rendere operativo
ed efficiente il dispositivo territoriale della Legione.
Agli inizi del 1862, per la mancanza di uomini, solo che non divenne
poche stazioni funzionavano regolarmente. Occorreva
al più presto ripianare le vacanze organiche. L’esigenza teatro di qualche
fu risolta grazie alla caparbietà del Brunori che pretese
l’invio di uomini dalle altre Legioni e il reclutamento scontro tra briganti
di nuovo personale dalle altre Armi dell’Esercito. Ai
primi del 1863 tutti i comandi erano al completo e
perfettamente operativi. Pronti a raccogliere il guanto e Carabinieri
lanciato dai balordi e a svolgere, come scrisse un
anonimo cronista del tempo, “una missione sociale da as-
solvere con la più rigida e incrollabile fermezza”.
La campagna fu lunga e senza esclusione di colpi. Una o del territorio lucano che non fu teatro di una “scaramuccia,
vera e propria guerra. Con dure battaglie, inseguimenti, un agguato, un atto di valore” o in cui non vi furono “una
tregue e assedi. Vincente si rivelò, alla fine, la scelta o più vittime dell’Arma”. Per brevità, dei tanti episodi, si
d’istituire dei drappelli a cavallo formati da carabinieri riportano solo alcuni tra i più significativi.
provenienti dalle diverse Stazioni, che avevano il compito, Il 30 settembre 1861, presso San Fele, i Vicebrigadieri
attraverso continui spostamenti, di stanare i banditi o Enrico Bianchi e Giovanni Villa, ciascuno con due ca-
intervenire immediatamente qualora si verificassero rabinieri al seguito, inseguirono una banda composta
reati. Una primordiale anticipazione delle squadriglie e da una trentina di briganti. Incuranti della disparità
del “pronto intervento” dei giorni odierni. A coadiuvare delle forze, i militari attaccarono i malfattori riuscendo
i drappelli furono disposti numerosi posti fissi, servizi a catturare la maggior parte di loro. Per tale attività
di appiattimento e di pedinamento e, non pochi cara- furono decorati della medaglia d’argento al valor militare
binieri della Legione, a rischio della propria vita, si in- con la seguente motivazione: “Pel coraggio e valore di-
filtrarono nelle bande. Per comprendere le difficoltà af- mostrato nello scontro avuto coi briganti presso S. Fele il
frontate dai militari dell’Arma è sufficiente sfogliare i 30 settembre 1861. Legione Salerno, Stazione di San Fele”.
“Bollettini Ufficiali dei Carabinieri Reali”. Pagine che Meno di due mesi dopo, precisamente la notte del 23
raccontano di “promozioni”, di “onorificenze” e di “encomi”, novembre 1861, un drappello in perlustrazione, composto
concessi ai reparti e ai singoli militari della Legione. da due sottufficiali e quattro carabinieri della Legione,
Non vi fu “borgo, masseria, villaggio sperduto” del Principato fu inviato di rinforzo nell’antica cittadina di Bella (at-
58 NOTIZIARIO STORICO DELL’ARMA DEI CARABINIERI - N. 2 ANNO IV