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CRONACHE DI IERI





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                                                                           non vi fu borgo,


            Ottenuto il comando della Legione, il Luogotenente
            Colonnello Brunori si rese immediatamente conto che         masseria, villaggio
            occorreva contrastare energicamente le bande di briganti
            che giungevano in quella giurisdizione prima che queste            sperduto del
            potessero fare proseliti e che quel fenomeno assumesse
            proporzioni  tali  da  divenire  difficilmente  debellabile.
            In gioco non v’era solo il prestigio militare, la legalità o  Principato Citeriore
            la sicurezza pubblica. A rischiare più di tutto era l’intero
            processo  unitario  così  faticosamente  realizzato.  La      e della Basilicata
            prima mossa da effettuare era quella di rendere operativo
            ed  efficiente  il  dispositivo  territoriale  della  Legione.
            Agli inizi del 1862, per la mancanza di uomini, solo          che non divenne
            poche stazioni funzionavano regolarmente. Occorreva
            al più presto ripianare le vacanze organiche. L’esigenza      teatro di qualche
            fu risolta grazie alla caparbietà del Brunori che pretese
            l’invio di uomini dalle altre Legioni e il reclutamento     scontro tra briganti
            di nuovo personale dalle altre Armi dell’Esercito. Ai
            primi  del  1863  tutti  i  comandi  erano  al  completo  e
            perfettamente operativi. Pronti a raccogliere il guanto            e Carabinieri
            lanciato  dai  balordi  e  a  svolgere,  come  scrisse  un
            anonimo cronista del tempo, “una missione sociale da as-
            solvere con la più rigida e incrollabile fermezza”.
            La campagna fu lunga e senza esclusione di colpi. Una   o del territorio lucano che non fu teatro di una “scaramuccia,
            vera e propria guerra. Con dure battaglie, inseguimenti,  un agguato, un atto di valore” o in cui non vi furono “una
            tregue  e  assedi. Vincente  si  rivelò,  alla  fine,  la  scelta  o più vittime dell’Arma”. Per brevità, dei tanti episodi, si
            d’istituire dei drappelli a cavallo formati da carabinieri  riportano solo alcuni tra i più significativi.
            provenienti dalle diverse Stazioni, che avevano il compito,  Il 30 settembre 1861, presso San Fele, i Vicebrigadieri
            attraverso continui spostamenti, di stanare i banditi o  Enrico Bianchi e Giovanni Villa, ciascuno con due ca-
            intervenire  immediatamente  qualora  si  verificassero  rabinieri al seguito, inseguirono una banda composta
            reati. Una primordiale anticipazione delle squadriglie e  da  una  trentina  di  briganti.  Incuranti  della  disparità
            del “pronto intervento” dei giorni odierni. A coadiuvare  delle forze, i militari attaccarono i malfattori riuscendo
            i drappelli furono disposti numerosi posti fissi, servizi  a  catturare  la  maggior  parte  di  loro.  Per  tale  attività
            di appiattimento e di pedinamento e, non pochi cara-    furono decorati della medaglia d’argento al valor militare
            binieri della Legione, a rischio della propria vita, si in-  con la seguente motivazione: “Pel coraggio e valore di-
            filtrarono nelle bande. Per comprendere le difficoltà af-  mostrato nello scontro avuto coi briganti presso S. Fele il
            frontate dai militari dell’Arma è sufficiente sfogliare i  30 settembre 1861. Legione Salerno, Stazione di San Fele”.
            “Bollettini Ufficiali dei Carabinieri Reali”.  Pagine  che  Meno di due mesi dopo, precisamente la notte del 23
            raccontano di “promozioni”, di “onorificenze” e di “encomi”,  novembre 1861, un drappello in perlustrazione, composto
            concessi ai reparti e ai singoli militari della Legione.  da due sottufficiali e quattro carabinieri della Legione,
            Non vi fu “borgo, masseria, villaggio sperduto” del Principato  fu inviato di rinforzo nell’antica cittadina di Bella (at-



            58 NOTIZIARIO STORICO DELL’ARMA DEI CARABINIERI - N. 2 ANNO IV
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