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PAGINE DI STORIA
Già queste frasi denotavano come l’ufficiale fosse consa-
pevole della capziosità delle proprie argomentazioni e
desse ad intendere di non volersi supinamente assogget-
tare al nuovo padrone. Per chiudere la missiva il Carabi-
niere Reale, evidentemente restìo a smettere questi panni
per i nuovi della GNR che prevedevano la rimozione
delle stellette dal bavero, dimostrava la propria insoffe-
renza sottolineando che aveva risposto solo “per cortesia”,
ma che non era suo “intendimento rispondere ad altre
richieste di chiarimenti che [avesse mosso] un 1°seniore
richiamato…” [inferiore di grado, sia in senso formale,
in quanto l’Alessi era] “un Tenente Colonnello del
S.P.E.,” [sia in senso] “morale – che è ben più importante
LETTERA DEL TEN. COL. ALESSI AL –, poiché” [l’Alessi era] “un combattente dell’Asse, mentre
COMANDO DEL PRESIDIO MILITARE
DI SONDRIO - 1° NOVEMBRE 1943 chi scrive non ha conosciuto – nella guerra dell’Asse – alcun
fronte di guerra.”
Questa convocazione va posta in stretto collegamento Fuggì pertanto in Svizzera l’8 dicembre, con la moglie
con quanto accaduto il 1°novembre 1943, quando aveva Vincenzina Scorza; internato nel Campo di Chexbres,
risposto a muso duro al nuovo comandante del Distretto ne divenne il comandante italiano, mentre il Tribunale
Militare di Sondrio che gli aveva chiesto chiarimenti in Straordinario di Sondrio lo condannava in contumacia a
ordine alla mancata esposizione della bandiera nazionale trent’anni.
in occasione del precedente 22 ottobre, anniversario Il 28 gennaio 1944 i cittadini di Campione d’Italia, circa
della “Marcia su Roma”, ricorrenza solenne della Repub- 1.000 abitanti, obbligarono le autorità repubblichine a la-
blica Sociale. La richiesta era protocollata “Disc.”, era sciare il paese e proclamarono, tramite la Legazione Ita-
quindi inquadrabile in attività di carattere disciplinare liana di Berna, fedeltà al re.
e sanzionatoria. L’amministrazione civile fu affidata a un Comitato gui-
La replica dimostrava un atteggiamento sprezzante e al dato dal Regio Commissario Plinio Bezzola, i carabinieri
tempo stesso sarcastico, ma soprattutto, velatamente, dava continuarono a garantire l’ordine e la sicurezza pubblica:
ad intendere che il rappresentante dell’Arma si ritenesse primo comune liberato del Nord, divenne rifugio per
legato, prima di tutto, al giuramento al Re. L’Alessi spie- ebrei e perseguitati politici. Il 2 maggio la Legazione ita-
gava infatti che la Bandiera del Gruppo aveva lo stemma liana di Berna e il governo svizzero vi inviarono l’Alessi,
Sabaudo – utilizzando provocatoriamente la maiuscola – nominato Regio Vice Commissario. Egli, per il suo rigore,
e non era esponibile per una ricorrenza della “repubblica” pur apprezzato dalla popolazione, entrò in contrasto con
– in minuscolo – aggiungendo ironicamente, in virgolet- alcuni maggiorenti locali che incominciarono a deni-
tato “ ‘per la contraddizione che nol consente’ ”. Oltretutto grarlo, e, per quieto vivere, il 7 novembre la carica di Regio
egli sottolineava che la richiesta di esposizione era per- Vice Commissario fu abolita, nonostante la grande stima
venuta alle 11 e 30, orario in cui oramai la cerimonia che avessero per lui il Bezzola e il Servizio Segreto Sviz-
dell’alza bandiera non era prevista, e non era suo “inten- zero, che lo descrisse: “Corretto e fine, riservato e severo
dimento aderire a richieste arretrate”. aveva saputo circondarsi di stima e simpatia”.
NOTIZIARIO STORICO DELL’ARMA DEI CARABINIERI - N. 2 ANNO IV 19