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A PROPOSITO DI...
Uno dei punti di
forza del film di
leghi, il luogo nel quale si trova, la nostalgia di Napoli,
la delicatissima storia d’amore. La sua figura non è
confinata nel sacrificio finale, viene sbalzata fuori Guerrieri è
vivida e vera. Abbiamo modo di conoscere a fondo
questo figlio degli anni Venti e di affezionarci since-
ramente a lui come fossimo cresciuti insieme. Gli vo- l’asciuttezza, la
gliamo bene anche grazie a questo film scarno che in-
segue la verità delle emozioni senza crearne artificio- narrazione costruita
samente. È una storia che sconosce la retorica e si
racconta con una progressione di inquadrature precise,
incisive, accurate. Si muove con onestà da neorealismo. sobriamente.
A guardarlo oggi, a oltre quarant’anni dalla sua rea-
lizzazione, il film non appare invecchiato. Anzi, sembra Il tessuto narrativo
che il tempo trascorso contribuisca a svelarne i pregi
di scrittura, di stile e di composizione. Riporta la
forza di un cinema civile in grado di mettere sotto gli restituisce Salvo
occhi dello spettatore nodi scottanti e relativamente
recenti del vissuto del Paese, troppo spesso negletti e D’Acquisto
presto rimossi dal sentire collettivo. Tutto viene
descritto con semplicità, dando spazio anche ai per- nell’interezza della
sonaggi secondari che vengono ritagliati con attenzione
alla personalità di ciascuno. Con la stessa attenzione
viene osservato il paesaggio, un borgo che è poco più sua persona
di un pugno di case da presepe. La chiesa. L’osteria.
La bottega del barbiere. E il cielo, gli alberi. Il passaggio
dei convogli militari diventa un modo per scandire il
tempo.
Il mare è il vero contraltare spirituale e simbolico ci si sente schiacciati al crocevia delle cose. Si dubita.
della vicenda di Salvo. Grande come la Storia e come Si diffida. Si spera. Quel che avviene sullo schermo
la Storia sostanzialmente indifferente ai destini dei non lascia semplici spettatori. Il coinvolgimento
singoli. Un mare che è Natura leopardiana, magnifica emotivo è inevitabile.
e sorda a ogni dolore. La fotografia di Aldo Giordani Salvo non abbandona il campo, perché «a volte ci
sceglie i contrasti. Da una parte il limpido mondo vuole più fegato a restare che ad andarsene.» Rimane
delle speranze adagiate nella luce leggera di orizzonti accanto ai civili. Alla gente semplice che viene travolta
lontani, fragili, appena intravisti. Dall’altra una realtà dagli eventi e non è in grado di modificarli. Lui è il
livida, plumbea, tanto oppressa quanto disorientata, loro faro e la loro ancora. Fino alle estreme conseguenze.
tanto prigioniera quanto smarrita. Il racconto cine- Fino alle campane a martello, la musica della tragedia
matografico non indulge a soluzioni di comodo. A che annuncia la rappresaglia, terribile conseguenza
guardare il film si viene attirati, catturati in questo della morte violenta di militari nazisti. Salvo sa per-
grande enigma del vivere. Accanto a Salvo D’Acquisto fettamente che per ogni tedesco ucciso verranno uccisi
80 NOTIZIARIO STORICO DELL’ARMA DEI CARABINIERI - N. 5 ANNO III