Page 80 - Notiziario 2018-5
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A PROPOSITO DI...








                                                                          Uno dei punti di


                                                                           forza del film di
            leghi, il luogo nel quale si trova, la nostalgia di Napoli,
            la delicatissima storia d’amore. La sua figura non è
            confinata  nel  sacrificio  finale,  viene  sbalzata  fuori          Guerrieri è
            vivida e vera. Abbiamo modo di conoscere a fondo
            questo figlio degli anni Venti e di affezionarci since-
            ramente a lui come fossimo cresciuti insieme. Gli vo-           l’asciuttezza, la
            gliamo bene anche grazie a questo film scarno che in-
            segue la verità delle emozioni senza crearne artificio-   narrazione costruita
            samente.  È  una  storia  che  sconosce  la  retorica  e  si
            racconta con una progressione di inquadrature precise,
            incisive, accurate. Si muove con onestà da neorealismo.           sobriamente.
            A guardarlo oggi, a oltre quarant’anni dalla sua rea-
            lizzazione, il film non appare invecchiato. Anzi, sembra   Il tessuto narrativo
            che il tempo trascorso contribuisca a svelarne i pregi
            di  scrittura,  di  stile  e  di  composizione.  Riporta  la
            forza di un cinema civile in grado di mettere sotto gli       restituisce Salvo
            occhi dello spettatore nodi scottanti e relativamente
            recenti del vissuto del Paese, troppo spesso negletti e              D’Acquisto
            presto  rimossi  dal  sentire  collettivo.  Tutto  viene
            descritto con semplicità, dando spazio anche ai per-       nell’interezza della
            sonaggi secondari che vengono ritagliati con attenzione
            alla personalità di ciascuno. Con la stessa attenzione
            viene osservato il paesaggio, un borgo che è poco più              sua persona
            di un pugno di case da presepe. La chiesa. L’osteria.
            La bottega del barbiere. E il cielo, gli alberi. Il passaggio
            dei convogli militari diventa un modo per scandire il
            tempo.
            Il  mare  è  il  vero  contraltare  spirituale  e  simbolico  ci si sente schiacciati al crocevia delle cose. Si dubita.
            della vicenda di Salvo. Grande come la Storia e come    Si diffida. Si spera. Quel che avviene sullo schermo
            la  Storia  sostanzialmente  indifferente  ai  destini  dei  non  lascia  semplici  spettatori.  Il  coinvolgimento
            singoli. Un mare che è Natura leopardiana, magnifica    emotivo è inevitabile.
            e sorda a ogni dolore. La fotografia di Aldo Giordani   Salvo  non  abbandona  il  campo,  perché  «a  volte  ci
            sceglie  i  contrasti.  Da  una  parte  il  limpido  mondo  vuole più fegato a restare che ad andarsene.» Rimane
            delle speranze adagiate nella luce leggera di orizzonti  accanto ai civili. Alla gente semplice che viene travolta
            lontani, fragili, appena intravisti. Dall’altra una realtà  dagli eventi e non è in grado di modificarli. Lui è il
            livida,  plumbea,  tanto  oppressa  quanto  disorientata,  loro faro e la loro ancora. Fino alle estreme conseguenze.
            tanto  prigioniera  quanto  smarrita.  Il  racconto  cine-  Fino alle campane a martello, la musica della tragedia
            matografico  non  indulge  a  soluzioni  di  comodo.  A  che  annuncia  la  rappresaglia,  terribile  conseguenza
            guardare  il  film  si  viene  attirati,  catturati  in  questo  della morte violenta di militari nazisti. Salvo sa per-
            grande enigma del vivere. Accanto a Salvo D’Acquisto    fettamente che per ogni tedesco ucciso verranno uccisi



            80 NOTIZIARIO STORICO DELL’ARMA DEI CARABINIERI - N. 5 ANNO III
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