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PAGINE DI STORIA
di GIOVANNI SALIERNO
I l 25 aprile 1941 fu costituito presso gliamento, oggetti di arredo e quadrupedi. I tre tran-
il centro di mobilitazione della
satlantici erano scortati da cinque cacciatorpediniere
Legione di Bari, retto dal Colon-
(Da Noli, Da Recco, Usodimare, Gioberti, Pessagno).
nello Romano Dalla Chiesa, il
XIX Battaglione Carabinieri Reali Quel convoglio navale rappresentava il fiore all’occhiello
della Marina Italiana. Neptunia e Oceania erano due
Mobilitato. Il reparto fu approntato per affiancare le navi varate a cavallo tra gli anni venti e trenta per
“Grandi Unità” dell’Esercito Italiano impegnate nelle coprire la rotta mercantile tra l’Italia e il Sud America.
operazioni militari in Africa Settentrionale. L’organico Lunghe circa centottanta metri erano in grado di tra-
iniziale del reparto era costituito da dodici ufficiali, sportare più di cinquemila passeggeri. Dalla fine del
cinquantuno sottufficiali, circa cinquecento carabinieri 1940 venivano utilizzate per il trasporto delle truppe
distribuiti su tre Compagnie e una squadra comando. ed erano tra le più veloci al mondo riuscendo a rag-
giungere la velocità di ventidue nodi. La Vulcania era
La maggior parte dei carabinieri proveniva dalle
Legioni di Bari, di Napoli e di Messina. Al comando la nave ammiraglia e quindi dava il nome all’intero
convoglio. Ancora più evoluta delle prime due aveva
del Battaglione fu designato il Maggiore Gino Papaccio,
ufficiale di comprovati valore e affidabilità. Dopo dimensioni e capacità di trasporto maggiori.
alcuni mesi di addestramento nel capoluogo pugliese, Le disavventure del Battaglione iniziarono subito
il Battaglione era già in grado di compiere ogni tipo dopo l’imbarco. Le tre imbarcazioni, lasciate le acque
di attività. Il 9 settembre di quell’anno, da Bari, il
territoriali, si mantennero al largo delle coste maltesi
reparto raggiunse Napoli per gli ultimi approntamenti. per evitare di essere intercettate dai natanti e dagli ae-
Il 14 successivo partì da Castellamare di Stabia per reo-siluranti nemici. Il pericolo maggiore, però, era
Taranto dove, il 17 settembre, si imbarcò sul transa- rappresentato dai terribili sommergibili nemici Un-
tlantico Neptunia per raggiungere l’Africa Settentrionale. dervold, Unbeaten e Upright, unità che facevano capo
alla stessa flotta e dislocate a est nelle acque tra Tripoli
Quella stessa sera dal porto di Taranto salparono
anche le motonavi Oceania e Vulcania. Le tre imbar- e Malta. La navigazione delle 3 navi proseguì senza
cazioni, oltre al personale del Battaglione, trasportavano difficoltà per tutto il primo giorno. Alle otto di sera
complessivamente circa cinquemila militari di altre l’equipaggio della Neptunia e gli uomini del Battaglione
si adunarono per le direttive della notte. Coloro che
armi, poco meno di cinquecento membri di equipaggio
e un ingente numero di mezzi, munizioni, vettova- non erano impiegati nei servizi di guardia si ritirarono
NOTIZIARIO STORICO DELL’ARMA DEI CARABINIERI - N. 4 ANNO III 39