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PAGINE DI STORIA








                Per tutto il periodo


                  dell’occupazione                                  aggravato  ulteriormente  le  precarie  condizioni  della

                                                                    popolazione, scongiurò requisizioni di bestiame e mezzi
                       tedesca, fino                                ai privati, rese inefficienti le misure disposte nell’interesse

                                                                    delle truppe occupanti o impedì la distruzione di im-
                 al 28 settembre, il                                portanti opere pubbliche.
                                                                    E’ a partire dal 26 settembre che si andò sempre più
                                                                    saldando il fronte comune eretto da patrioti e carabinieri
               popolo napoletano                                    contro l’oppressore teutonico. Il 27 settembre, domenica,

                                                                    sotto  una  pioggia  intermittente,  gruppi  di  volontari
                          fu vessato                                andarono formandosi in ogni rione, al Vomero, ai Tri-
                                                                    bunali, al Duomo, in via Forcella, al Corso Umberto, a
                                                                    San Giovanniello, in via Medina, a Fuorigrotta. Ovunque
                  in modo crudele.                                  essi  trovarono  nelle  stazioni  carabinieri  le  fonti  per

                                                                    l’approvvigionamento di armi e munizioni.
                       Rapine, furti,                                           QUARTIERE MERCATO


                                                                    Lo stesso 27, il Maresciallo Giuseppe Pollicita, coman-
               uccisioni, distruzioni                               dante della Stazione di Napoli Borgoloreto, alla testa

                                                                    dei suoi carabinieri e di un gruppo di patrioti, recuperò,
                e saccheggi furono                                  riunendole  in  caserma,  numerose  armi  e  munizioni,
                                                                    precedentemente abbandonate nello stabilimento della

               all’ordine del giorno                                “Navalmeccanica” e le distribuì agli insorti. Così armati,
                                                                    napoletani  e  carabinieri  parteciparono  all’attacco  di
                                                                    Piazza Garibaldi, occupata dai tedeschi, dando prova,
                                                                    per tre giorni consecutivi, di coraggio e di valore. La
            batterono, sopperirono all’interruzione dei collegamenti  sera del 28, al corso Garibaldi, i militari affrontarono e
            telefonici e radiofonici mediante militari con funzioni  obbligarono  alla  resa  alcuni  militari  tedeschi  che,  a
            di  porta-ordini  a  piedi,  in  biciletta,  in  motocicletta;  bordo  di  un  automezzo,  si  trasferivano  dalla  zona
            istituirono  posti  di  primo  soccorso;  rastrellarono  i  portuale  a  Piazza  Garibaldi,  sparando  all’impazzata
            nemici dalle case, dai vicoli, da ogni nascondiglio; coa-  continue raffiche di mitragliatrice. Il mezzo era carico
            diuvarono gli Alleati nella loro avanzata; indirizzarono  di  viveri,  asportati  da  un  magazzino  napoletano,  che
            molti militari sbandati verso rifugi sicuri nei dintorni  furono distribuiti alla popolazione.
            di Napoli; avvisarono gli elementi compromessi di stare
            nascosti, aiutarono i prigionieri alleati a rientrare nelle         ZONA CAPODIMONTE
            proprie  linee.  I  patrioti  napoletani  trovarono  sempre  Ancor più rilevante fu l’episodio della difesa dei serbatoi
            nei carabinieri aiuto, protezione, guida. Vi fu addirittura  dell’acqua a Capodimonte. Il pomeriggio del 28 set-
            chi, come il Capitano Antonio Penna, già in congedo,    tembre, il comandante della Stazione, il Maresciallo
            indossò nuovamente l’uniforme per mettersi a capo di    Maggiore  Filippo  Cucuzza,  certo  della  volontà  dei
            squadre di insorti. La presenza dei carabinieri in molti  propri dipendenti di partecipare all’insurrezione, ordinò
            casi evitò saccheggi di depositi e magazzini che avrebbero  ad alcuni di essi di tenersi pronti per capeggiare un



            28 NOTIZIARIO STORICO DELL’ARMA DEI CARABINIERI - N. 4 ANNO III
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