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CARABINIERI DA RICORDARE
IL COLONNELLO
CARLO ALBERTO
BASSO
di GIANLUCA AMORE
el settembre 1849 il Capitano Carlo militare avuto da Garibaldi nella breve vita della Repubblica
Alberto Basso, ufficiale ventinovenne romana e dovendo, di conseguenza, dare attuazione alle
reduce dalla campagna militare contro direttive del Governo che imponevano l’arresto di ogni
l’Impero d’Austria (Prima Guerra d’In- reduce della difesa di Roma, aveva dato ordine di fermare
Ndipendenza) da poco conclusasi, fu in- il Generale».
viato in missione a Chiavari, nel genovese, per eseguire Il giovane ufficiale, dunque, aveva ricevuto il delicato
il fermo del Generale Giuseppe Garibaldi. L’arrivo di compito, da condurre con tatto ed estrema cautela in
Garibaldi «nella città ligure non era passato inosservato considerazione della già straordinaria popolarità del
alla popolazione che lo aveva festeggiato assieme ad alcuni condottiero “eroe dei due Mondi”, futuro protagonista
reduci della battaglia di Novara – come ci racconta dell’impresa dei Mille e dell’Unità Nazionale. Presso
Marco Riscaldati nel suo articolo “Fermate Garibaldi” l’abitazione dove alloggiava, il Generale Garibaldi non
(vedi Notiziario Storico N. 6 Anno I, pag. 6) –. La venne trovato, ma il Capitano Basso nel tardo pomeriggio
notizia non era sfuggita nemmeno ai Carabinieri. [Il Ca- riuscì comunque a rintracciarlo e a comunicargli, con il
pitano Ollandini, comandante della Compagnia del garbo che si conveniva, che avrebbe dovuto procedere
luogo], ne aveva dato notizia al Maggiore Ceva [suo su- al suo fermo e a condurlo a Genova.
periore diretto, al comando della Divisione di Genova] L’operazione si svolse in un clima di rispetto reciproco
il quale aveva informato il Generale La Marmora, Com- che entrambe le parti ricorderanno poi nelle rispettive
missario Regio della città. Questi, in ragione del ruolo memorie con attenzione e raffinata sensibilità.
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