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CURIOSANDO NEL MUSEO DELL’ARMA
STUDIO DEL PITTORE SEBASTIANO DE ALBERTIS, CIVICO ARCHIVIO FOTOGRAFICO, MILANO.
SULLA SINISTRA IL BOZZETTO DELLA CARICA DI PASTRENGO, OGGI DI PROPRIETÀ DELLA BANCA
POPOLARE DI SONDRIO, ESPOSTO AL MUSEO STORICO IN OCCASIONE DELLA MOSTRA TEMPORANEA
1892. Il De Albertis fu particolarmente onorato per disegno sulla matrice di rame, che ancora oggi è
l'interesse mostrato nei suoi confronti, ma in una lettera conservata nelle collezioni della Calcoteca dell'Istituto
indirizzata al Direttore della Regia Calcografia, Alberto Centrale per la Grafica. Il lavoro d'incisione fu completato
Maso Gilli, scrisse: “... è d'uopo che io riveda il disegno alla fine del 1894. L’autore ne donò la prima copia
prima che si passi all'incisione dovendo io stesso fare delle “ante litteram” (ovvero prima dell’incisione della didascalia)
correzioni alle gambe dei cavalli”. La Direzione acconsentì al re Umberto I, che a sua volta ne fece dono alla
alla richiesta dell'artista vietando però che fossero Legione Allievi Carabinieri di Roma, come si legge
apposte variazioni sul carboncino di Di Lorenzo, che nella lettera di accompagnamento conservata presso il
doveva rimanere integro agli atti del concorso “per Museo Storico dell'Arma.
ragioni legali”. Il De Albertis realizzò, dunque, un La traduzione del dipinto di De Albertis ad acquaforte
disegno aggiuntivo a matita, delle stesse dimensioni assicurò presto notevole notorietà sia al fatto d'armi
del carboncino, in cui riprodusse tutta la scena con un sia all'opera del pittore, trovando diffusione in tutti gli
leggero tracciato segnico e con l'ausilio di una quadret- ambiti sociali. La stessa Calcografia se ne fece promo-
tatura e ricalcò, con tratto più pesante, solo i particolari trice, inviando la stampa a numerose esposizioni na-
che nelle sue intenzioni dovevano essere variati: le zionali e internazionali, soprattutto negli anni in cui
zampe dei cavalli nella parte sinistra della figurazione; Tommaso Di Lorenzo fu direttore dell’Istituto (1896-
l'elmo di un cavaliere sullo sfondo e il copricapo di un 1922). Molto fece però anche la distribuzione di
nemico nella parte destra. Apportate le modifiche ri- litografie e di illustrazioni di formato più ridotto,
chieste, il Di Lorenzo passò dunque a trasporre il come quelle realizzate mediante un cliché fotomeccanico
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