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CRONACHE DI IERI

















                         IL 1° AGOSTO 1945 TRE CARABINIERI


                               IMPEGNATI IN UN SERVIZIO DI

                                PERLUSTRAZIONE CADDERO


                                            IN UN’ IMBOSCATA










                  l 1° agosto 1945 i Carabinieri Romolo Innamorati,  sopraffatti.  Disarmati  e  sotto  tiro,  i  militari  furono
                  Antonio Ficarra e Venerando Russo effettivi alla  costretti a seguire i balordi sul greto del torrente Cerusa
                  Stazione di Genova Voltri ma accasermati presso   e di là a proseguire fino a raggiungere una zona non
            Iquella di Genova Pegli, furono incaricati di svolgere  visibile dalla strada. Dopo una sosta in località Luceto il
            una  perlustrazione  in  località  Voltri-Fiorino dalle  ore  gruppetto, composto dai carabinieri e dai malviventi, si
            19.00 alle ore 22.00. Il servizio era stato approntato per  diresse verso la frazione di “Croce di sotto di Voltri” dove
            verificare  la  presenza  di  una  zingara  autrice  di  una  giunse  verso  le  23.30.  A  questo  punto  i  carabinieri
            truffa in località Campo Ligure. La donna era stata vista  molto  stanchi,  supplicarono  i  loro  aguzzini  affinché
            allontanarsi al seguito di una carovana di nomadi verso  fossero lasciati liberi. L’unico beneficio che ottennero fu
            quella  zona.  I  predetti  militari  si  spinsero  sino  alla  quello di poter fumare una sigaretta seduti su un terraz-
            vallata del Cerusa e raggiunsero la località Fiorino verso  zamento,  soluzione  agricola  molto  diffusa  sui  terreni
            le 20.00. Controllarono palmo a palmo l’intera area ma  scoscesi  della  Liguria.  Nel  frattempo  il  grosso  della
            della zingara e della carovana non riscontrarono alcuna  banda si radunò dietro un casolare per concordare il da
            traccia.  Poco  prima  delle  21.00  comunicarono  l'esito  farsi. Poco dopo, uno dei malviventi, che dall'atteggiamento
            negativo dell’accertamento al Vice Brigadiere Carmelo   sembrava  essere  il  capo,  si  staccò  dal  gruppetto  e  si
            Laganà che attendeva negli uffici della Stazione. Al ter-  diresse verso un cascinale da dove prelevò una pala e
            mine della comunicazione i tre militari intrapresero la  due zappe. Fu allora che uno dei balordi scaricò sui ca-
            strada del rientro. Avevano percorso circa un km in di-  rabinieri una raffica di mitra da brevissima distanza cui
            rezione del bivio Voltri-Fiorino, quando in località Crosa,  seguirono  altri  tiri  mirati,  ormai  sui  corpi  esanimi,
            furono  bloccati  da  un  manipolo  di  malintenzionati,  esplosi da un compare che gli stava affianco. I malviventi
            armati di mitra "Machinenpistole" e "Sten" e di pistole a  oltre che delle armi e del munizionamento, si imposses-
            tamburo, che intimarono ai militari d’alzare le mani e di  sarono dei portafogli, delle scarpe e di ogni altro oggetto
            abbandonare le armi.                                    di  corredo,  anche  se  di  poco  valore,  che  trovarono
            I carabinieri, incuranti delle minacce, tentarono di di-  addosso ai cadaveri. Gli assassini tentarono poi, seppur
            fendersi imbracciando i moschetti ma furono comunque    maldestramente, di occultare i cadaveri. Con gli attrezzi



                                                                      NOTIZIARIO STORICO DELL’ARMA DEI CARABINIERI - N. 3 ANNO III  63
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