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CRONACHE DI IERI













                                                                    alle indagini. Ogni tipo di attività investigativa fu posta
                                                                    in  essere  senza  risparmio  di  energie  in  quei  frenetici
                                                                    giorni.  Anche  il  più  insignificante  degli  elementi  fu
                                                                    vagliato dagli investigatori con estrema attenzione. Circa
                                                                    trenta persone furono fermate e ascoltate a verbale. Tra
                                                                    le tante dichiarazioni rese, l’attenzione dei Carabinieri
                                                                    si concentrò su quelle di due operai, tali Guido Papetti
                                                                    e  Carlo  Caromeno,  entrambi  residenti  a  Voltri in  via
                                                                    Fabbriche,  impiegati  nella  locale  cartiera.  I  due  testi
                                                                    avevano dichiarato che la sera del 1° agosto, poco dopo
                                                                    aver terminato il turno di lavoro, intorno alle 22.00, nel
                                                                    fare rientro a casa, pressappoco all’altezza del ponte del
                                                                    Cerusa, avevano incrociato un manipolo di persone che
                                                                    giungeva dalla direzione opposta e camminava a passo
                                                                    svelto con fare concitato. I due testimoni avevano di-
                                                                    chiarato, altresì, che il gruppetto era costituito da alcuni
                                                                    giovani locali tra cui tale Francesco Siri. Quest’ultimo,
                                                                    sempre stando alle dichiarazioni rese dai testi, era armato
                                 IL CAPITANO                        di pistola e a metà ponte, aveva rivolto loro le seguenti
                                  LITO LOCORI
                                                                    parole “silenzio…acqua in bocca”.
                                                                    Le  testimonianze  raccolte  più  ulteriori  riscontri  con-
                                                                    sentirono ai carabinieri del Capitano Locori di circoscrivere
            crimine. I militari dell’Arma costituirono una squadra  le  indagini  intorno  alla  figura  di  Francesco  Siri  e  di
            d'investigatori composta dal Capitano Lito Locori, Co-  alcuni giovani del posto facenti parte della sua cerchia
            mandante della Compagnia di Sampierdarena, dal Sot-     di amicizie. Appostamenti e pedinamenti portarono in
            totenente  Callisto  Zannier  e  dal  Maresciallo  Capo  brevissimo tempo gli investigatori a dare un nome alle
            Otero  Papeschi,  rispettivamente  comandanti  della    persone facenti parte del gruppetto visto dai testimoni
            Tenenza  di  Sestri  Levante  e  della  Stazione  di  Sestri  la sera del triplice omicidio. I sospetti caddero oltre che
            Cantieri  e  dai  loro  militari  in  sottordine  Brigadiere  sul citato Francesco Siri anche sui suoi compari Liborio
            Giovanni  Montefinale, Vice  Brigadiere  Carlo Vico  e  Piazza,  Andrea  Lagorio,  Angelo  Piccardo,  Giovanni
            Carabinieri Gino Giorgerini, Rodolfo Turturo, Domenico  Bozzano, Angelo Pizzorno. Tutti poco più che ventenni,
            Massaro, Armando Sicilia, Armando Cangemi, Giovanni     del luogo e conosciuti nell’ambiente della malavita come
            Buzzi, Antonio Rossi, Paride Lucciola, Domenico Man-    tipi spregiudicati e sicuramente capaci di associarsi per
            cuso, Francesco Poma, Morbilio Mancini.                 commettere anche delitti a mano armata.
            Il Battaglione Mobile Liguria fornì due distaccamenti   Immediatamente scattarono le loro ricerche. Per prima
            provvisori:  il  primo  al  comando  del  Sottotenente  cosa fu circondata la casa del Siri. Un nucleo di carabinieri
            Fernando Santarelli, con compiti di vigilanza, osservazione  penetrò  all’interno  dell'abitazione  ma  nel  bagno  di
            e controllo all’imbocco della Valle del Cerusa e presso  servizio anziché il Siri fu acciuffato il Piazza. Questi era
            l’abitato di Fiorino; il secondo agli ordini del Tenente  già ricercato per omicidio e per evasione perché scappato
            Enzo Savigni con l’incarico di partecipare attivamente  dalle celle della Questura di Genova ove era detenuto.



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