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PAGINE DI STORIA





                 I Carabinieri Reali



                   si attivarono per

                                                                    Trieste e Ancona; la notte ammassavano i bagagli sulle
                     salvare soldati                                banchine  del  porto  e  i  carabinieri,  oltre  a  vigilare,

                                                                    aiutavano donne, vecchi, bambini e ammalati ad im-
                   italiani sbandati                                barcarsi portandoli a spalla e infondendo loro calma e

                                                                    fiducia. Le incursioni avevano provocato più di 2000
                                                                    morti e i civili rimasti faticavano a sopravvivere, il re-
                e affamati, militari                                troterra e le isole di fronte a Zara erano occupate dai

                                                                    partigiani,  mentre  i  bombardamenti  continuavano.  I
                      prigionieri dei                               Carabinieri Reali si attivarono per salvare tanti soldati

                                                                    italiani sbandati e affamati, tanti prigionieri dei tedeschi
                    tedeschi o a cui                                o  a  cui  i  nazisti  davano  la  caccia,  che  il  Tenente
                                                                    Terranova provvedeva personalmente a nascondere, e
                                                                    che  una  volta  forniti  di  documenti  falsi  venivano
                    i nazisti davano                                imbarcati  clandestinamente  per  l’Italia.  Racconta  E.

                                                                    Rossetti,  allora  commissario  prefettizio  a  Zara,  nella
                     la caccia, che il                              sua testimonianza, che i tedeschi per molto tempo non
                                                                    si accorsero di niente grazie al comportamento intelligente
                                                                    e coraggioso dei carabinieri, “L’indimenticabile Tenente
               Tenente Terranova                                    Terranova, con il suo fare bonario e la sua lunga barba di

                                                                    frate cappuccino, con abili espedienti riuscì a sventare anche
                        provvedeva                                  una  manovra  insinuatrice  del  (…)  Tenente  Colonnello
                                                                    M.(…); tutti i bravi carabinieri sapevano come dovevano
                                                                    comportarsi in caso di indagini, palesi ed occulte, da parte
                    personalmente                                   dei tedeschi, sul loro comportamento sostanziale e formale”.

                                                                    Il Tenente Ignazio Terranova, riferisce nella sua testi-
               a nascondere e che                                   monianza il Tenente del Regio Esercito Antonio Franco
                                                                    Calderone, aveva mesi prima confidato al Carabiniere
                   una volta forniti                                a piedi Nicola Carnevali (già collaboratore dei partigiani),
                                                                    che si sarebbe suicidato piuttosto che diventare soldato
                                                                    e collaboratore della Repubblica Sociale e dei nazisti e
                 di documenti falsi                                 rinnegare i giuramenti prestati. Carnevali, intuiti i reali
                                                                    sentimenti dell’ufficiale, su richiesta del capo dell’orga-
               venivano imbarcati                                   nizzazione partigiana, dottor Zaccaria, chiamato com-
                                                                    pagno  “Marco”,  gli  aveva  proposto  di  incontrare  un
                                                                    emissario  di  quest’ultimo.  Nel  corso  del  colloquio  il
                clandestinamente                                    Terranova chiese che i partigiani jugoslavi si impegnassero
                                                                    a rispettare, dopo l’occupazione della città, i suoi di-
                           per l’Italia                             pendenti, i militari delle altre forze di polizia, i cittadini
                                                                    italiani e i loro beni. Il corriere del “Marco”, compagno
                                                                    Cusman Rancevich, detto compagno “Vitki”, gli assicurò



            48 NOTIZIARIO STORICO DELL’ARMA DEI CARABINIERI - N. 3 ANNO III
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