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PAGINE DI STORIA













            strazione civile rimanevano                                                       articolo sulla storia del bat-
            agli Italiani. In pochi mesi                                                      taglione “Mameli”, i parti-
            dei 5.000 soldati italiani ar-                                                    giani con una maldestra in-
            mati che si trovavano nella                                                       cursione misero in allarme
            città  ne  rimasero  meno  di                                                     i tedeschi vanificando vo-
            duecento. Il battaglione Ca-                                                      lutamente  il  progetto  in-
            rabinieri, la cui insofferenza                                                    surrezionale,  per  impedire
            verso i tedeschi era evidente,                                                    la liberazione della città da
            venne disarmato per essere                                                        parte degli italiani. Il 2 no-
            rimpatriato. La città otteneva                                                    vembre  veniva  nominato
            però che rimanessero cinque                                                       Capo  della  Provincia  di
            ufficiali  con  novanta  cara-                                                    Zara dal governo della Re-
            binieri, poiché riteneva che                                                      pubblica Sociale Italiana il
            solo  i  carabinieri  avessero                                                    prefetto Serrentino.
            quello spirito di sacrificio e                                                    La  sera  del  2  novembre
            quel coraggio che la difficile                                                    ebbe inizio il primo di 54
            situazione  richiedeva;  con                                                      bombardamenti che distrus-
            loro restavano una trentina                                                       sero Zara. Gli aerei alleati,
            di agenti di pubblica sicu-                                                       sollecitati dai partigiani ju-
            rezza e un battaglione lavo-             IL TENENTE IGNAZIO TERRANOVA             goslavi, che li avevano fal-
            ratori  che  veniva  armato,                                                      samente  informati  della
            tutti  alle  dipendenze  della                                                    massiccia presenza e di mo-
            Prefettura.  Venne  costituito  un  battaglione  autonomo  vimenti di truppe tedesche, che in realtà erano esigue,
            carabinieri al comando del capitano Ricciotti, che dopo  si  accanirono  per  mesi  sulla  città  riducendola  ad  un
            pochi giorni andò in licenza senza fare più ritorno; il co-  ammasso  di  macerie.  Ad  ogni  bombardamento  il
            mando del battaglione venne così assunto dal Tenente    Tenente Terranova e i suoi carabinieri accorrevano per
            Ignazio Terranova.                                      soccorrere  i  feriti,  le  famiglie  sinistrate,  e  impedire  i
            I Carabinieri Reali non avevano prestato giuramento     saccheggi  da  parte  di  tedeschi,  ustascia,  cetnici  e
            alla Repubblica Sociale Italiana né intendevano colla-  contadini croati; dopo la distruzione della loro caserma
            borare con i Tedeschi. Già da settembre il Maggiore     si erano trasferiti nei sotterranei della caserma Vittorio
            Pellegrino Trafficante, Comandante del Gruppo Cara-     Veneto dove ospitavano anche civili stremati e sofferenti.
            binieri di Zara, e il Tenente Terranova erano a capo di  Il  Maggiore  Trafficante,  inviso  ai  tedeschi,  che  lo
            un comitato antitedesco; il maggiore aveva progettato   volevano deportare al Nord, per timore della prigionia,
            di dare il colpo decisivo per liberare Zara dai tedeschi  si era ritirato in una baracca alla periferia della città e
            organizzando una insurrezione armata per il 10 ottobre,  continuava a collaborare con i carabinieri. Già dopo il
            d’accordo  con  il  Capitano  Martinelli  che  si  trovava  bombardamento del 16 dicembre, uno dei più pesanti,
            vicino  a  Zara  al  comando  del  battaglione “Mameli”,  molti civili avevano lasciato la città e si erano rifugiati
            forte di oltre duecentocinquanta militari italiani, ma,  nei dintorni, ma i CC.RR. non abbandonarono la po-
            come riferisce Giuseppe Vuxani, figlio allora diciottenne  polazione. Molti zaratini avevano deciso di partire con
            del  vice  prefetto  della  città,  Giacomo  Vuxani,  in  un  il Sansego, l’unica nave che faceva la spola tra Zara,



                                                                      NOTIZIARIO STORICO DELL’ARMA DEI CARABINIERI - N. 3 ANNO III  47
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