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CRONACHE DI IERI
GLI ENCOMI SOLENNI CONCESSI AI CARABINIERI CARBONI, DE JULIS E ALL’ALLIEVO CARABINIERE DIAMBRI
zia al secondo piano; qui si trattenne per poco tempo precipitandosi per le scale, e uscire di casa chiedendo
consumando un piccolo e frugale pasto fintantoché, aiuto al cugino Alfredo e all’oste Alessandrelli, uscito
intorno alle tredici, giunto il marito che la chiamò, in strada dalla sua bottega non appena uditi gli spari.
come soleva fare con un fischio, scese al primo piano. L’Aleandri, infine, senza più forze, cadde esanime a
Non appena varcata la porta della camera da letto terra da dove fu raccolta dal cuginetto e da Giovanni
venne colpita al volto e alla testa da due proiettili Boscacci che l’accompagnarono in una disperata corsa
esplosi dal marito che, verosimilmente si trovava vicino all’ospedale. Nel frattempo il Placidi, nel suo momento
alla finestra, un proiettile le trapassò il volto dalla di follia, decise di suicidarsi e si sparò un colpo alla
regione preauricolare destra fuoriuscendo dallo zigomo fronte; il proiettile gli trapassò soltanto il cuoio capelluto
destro, mentre l’altro le trapassò il volto in corrispondenza senza lasciargli gravi ferite che gli avrebbero potuto
del canale uditivo esterno di sinistra. Ferite atroci, causare la morte. Ma quella maledetta rivoltella era
dunque, che le provocarono un gravissimo trauma carica ancora di due cartucce che il Placidi, poi, esplose
cranico con commozione cerebrale. La povera donna, contro i Carabinieri De Julis e Carboni. Il 27 maggio
ferita e insanguinata, per scampare alle rivoltellate del 1911 la Corte d’Assise Ordinaria di Roma pronunciò
marito, ebbe, però, istintivamente la forza di fuggire, la sentenza di condanna a trent’anni di reclusione, alla
60 NOTIZIARIO STORICO DELL’ARMA DEI CARABINIERI - N. 2 ANNO III