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CRONACHE DI IERI
Il 27 maggio 1911
la Corte d’Assise
Ordinaria di Roma base agli atti processuali, e più specialmente in base
alle deposizioni di alcuni testi, una più ampia istruttoria
sullo stato mentale dell’imputato. Il 5 novembre fu in-
pronunciò caricato il Dr. Giuseppe Ferruccio Montesano, un
libero docente universitario di clinica psichiatrica e
la sentenza medico primario del manicomio di Roma, già collabo-
ratore della pedagogista Maria Montessori, con studio
in via della Scrofa n. 117. La prima azione del medico
di condanna fu quella, con l’impegno al segreto professionale, di
prendere cognizione degli atti processuali, dopodiché
a trent’anni diede inizio agli incontri con il Placidi che si trovava
detenuto nel carcere di Regina Coeli. Gli incontri
di reclusione, furono molteplici; il periziando fu sottoposto ad una
serie di colloqui, di tanto in tanto interrotti per la
somministrazione di esercizi e test logico-deduttivi
alla vigilanza tesi ad indagarne la personalità, il comportamento, le
capacità cognitive e di autodeterminazione, nonché la
dell’Autorità di P.S. sanità mentale. Negli intendimenti dell’Autorità Giu-
diziaria gli esiti della perizia dovevano determinare se
l’imputato fosse stato “capace di intendere e di volere”
per dieci anni o meno o anche se tale facoltà fosse stata “grandemente
scemata” nel momento in cui era stata commessa
ed altre pene l’azione delittuosa, così da determinare la sua respon-
sabilità e comminargli la pena commisurata.
Il 6 febbraio 1911, dopo quasi dieci mesi dalla morte
accessorie della Aleandri, il medico depositò la perizia in cancelleria.
L’esito del suo lavoro si concludeva con il seguente
giudizio, valevole non solo in rapporto all’uxoricidio,
sventura che sarebbe poi accaduta: «Due sere prima del ma anche al successivo ferimento dei carabinieri: “Il
fatto intesi il Placidi a dire alla moglie: “Potessi fare la delitto per cui pende giudizio (…) venne commesso (…)
morte più barbara! Quando avverrà la catastrofe chi si in una condizione in cui dovevasi la libertà considerarsi
presenta casca”». come grandemente diminuita”.
Le indagini si protrassero per circa un anno anche in Sulla base degli elementi e delle prove raccolte, con il
considerazione del fatto che la Camera del Consiglio concorso dell’Arma di Trastevere, il Giudice addivenne
del Tribunale di Roma, con sentenza del 16 agosto alla ricostruzione dell’azione delittuosa del Placidi e
1910, aveva dichiarato il delitto di competenza della della drammatica morte di Maria Aleandri. La mattina
Corte d’Assise, rinviando gli atti al Procuratore Generale del 26 aprile, nelle prime ore dell’alba i coniugi Placidi,
per gli ulteriori provvedimenti. Il nuovo Pubblico Mi- insieme ad altri inquilini, lasciarono l’abitazione per
nistero, titolare del procedimento, con requisitorie del recarsi al mercato di viale Manzoni. Verso mezzogiorno
6 e del 16 settembre seguente chiese ed ottenne, in Maria Aleandri rincasò recandosi direttamente dalla
NOTIZIARIO STORICO DELL’ARMA DEI CARABINIERI - N. 2 ANNO III 59