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PAGINE DI STORIA













                                                                    prodigò in ogni circostanza di guerra la sua meravigliosa
                                                                    instancabile attività, con tempra di romano eroismo. Nel-
                                                                    l’ultima grande offensiva, cui volle ad ogni costo partecipare,
                                                                    uscendo dall’ospedale ove era degente per ferita, pur avendo
                                                                    il braccio destro ancora immobile e dolorante e perciò tro-
                                                                    vandosi in condizioni di assoluta inferiorità, con inarrivabile
                                                                    tenacia  di  volere  ed  animosità,  attaccava,  in  lontano
                                                                    campo  di  aviazione,  vari  apparecchi  nemici  pronti  a
                                                                    partire e ne incendiava due. In altra occasione si slanciava
                                                                    in mezzo ad un gruppo di trenta apparecchi nemici, ab-
                                                                    battendone uno ed ostacolando agli altri il raggiungimento
                                                                    del loro obiettivo, essendo per lui la superiorità numerica
                                                                    del nemico stimolo ad ingaggiare la lotta. Nelle più varie
                                                                    e difficili circostanze, dall’inizio alla fine della guerra,
                                                                    compiendo in complesso oltre 900 ore di volo, senza esitare
                                                                    di fronte alle più audaci imprese, rese alla Patria grandi e
                                                                    segnalati  servizi.  Aiello,  ottobre  1911,  cielo  del  Piave,
                                                                    giugno, luglio, novembre 1918”.
                                                                    Il  12  settembre  1927,  nell’ottavo  anniversario  della
                                                                    marcia di Ronchi, Gabriele d’Annunzio, conferendo
                                                                    la medaglia d’Oro della Marcia di Ronchi al fedele
      ERNESTO CABRUNA IN UNA FOTO DA LUI DONATA AL MUSEO STORICO    legionario Cabruna, compie un atto di giustizia e di
                    DELL’ARMA IL 4 NOVEMBRE 1924
                                                                    grande stima verso chi aveva rinunciato agli alamari
                                                                    duramente  guadagnati  in  guerra  e  aveva  scelto  di
            di tutti i sacrifici e di tutte le virtù, per quello che seppe  compiere il proprio dovere qualunque fosse il sacrificio
            insegnarmi come sono certo non tralascerà l’Arma, dovunque  da sopportare (Cabruna si era dovuto infatti dimettere
            e sempre di trarre vanto dall’avermi avuto fra i suoi più  dall’Arma dei Carabinieri per non essere considerato
            affezionati figli.                                      disertore atterrando a Fiume, in territorio estero). La
            Scrive di getto il libro Fiume 10 gennaio 1921 – 23     seguente motivazione è esplicita in tal senso: “Oggi,
            marzo 1922 per dare la sua versione dei fatti, senza    nell’ottavo  anniversario  della  Marcia  di  Ronchi,  io
            scendere a compromessi, in antitesi con quanto scritto  conferisco la medaglia d’Oro al mio legionario Ernesto
            da Balbo nel suo diario, e sempre in difesa del legio-  Cabruna,  già  mio  glorioso  compagno  d’ala  della  III
            narismo in chiave antifascista.                         Armata. Egli fu il primo aviatore giunto a Fiume da me
            Per le sue gesta il 24 maggio 1924 gli  viene conferita  occupata. In qualità di mio ufficiale di collegamento, in
            la medaglia d’Oro al Valor Militare.                    qualità di addetto agli affari segreti, rese grandi servigi
            “Magnifico asso cacciatore dell’aviazione, nella perfetta  alla Causa. Obbedendo ai miei ordini ben determinati,
            esecuzione  di  ordini  come  in  arditissime  iniziative,  in  egli rimase in Fiume dopo il “Natale di sangue”. Mi rap-
            combattimenti sostenuti e vinti con incredibile audacia  presentò  nobilmente  e  sagacemente  nelle  trattative  per
            anche da solo contro numero stragrande di temuti e ben  l’evacuazione  di  porto  Sauro.  Infine  diede  compimento
            agguerriti avversari, spesso in istato cagionevole di salute,  all’impresa  che  gli  avevo  affidato  conducendo  l’Azione



                                                                      NOTIZIARIO STORICO DELL’ARMA DEI CARABINIERI - N. 2 ANNO III  33
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