Page 32 - Layout 1
P. 32

in aereo a Tokyo: “Ho pensato al Suo viaggio in Giap-
                                                                    pone…” In quel periodo, infatti, terminato il conflitto,
                                                                    il  Comandante  meditava  nuove  imprese:  un  raid
                                                                    Roma-Tokyo. Cabruna confessa che alla poca simpatia
                                                                    che  aveva  per  D’Annunzio  “era subentrata la dovuta
                                                                    ammirazione per quanto di grande seppe fare come soldato”.
                                                                    Invece le cose vanno diversamente: D’Annunzio cambia
                                                                    impresa e marcia su Fiume. Cabruna non ha dubbi:
                                                                    Fiume deve essere italiana. È il primo aviatore ad at-
                                                                    terrare in Fiume. Il Tenente Ernesto Cabruna, tra i più
                                                                    costanti difensori della nostra Causa, è degno della fiducia
                                                                    dei nostri amici. Gli affidiamo gli incarichi più difficili e
                                                                    più delicati. Lo riconosciamo come nostro rappresentante
                                                                    diretto. 5 ottobre 1919, Lettera di Gabriele d’Annunzio,
                                                                    (ARCHIVIO DEL VITTORIALE).
                                                                    Si dimette dall’Arma per essere libero legionario. Pur
                                                                    non  soffermandoci  a  raccontare  quanto  accadde  in
                                                                    quel periodo, ricordiamo che il nostro impavido eroe
                                                                    per vendicare l’onore dell’Arma, a cui sempre in cuor
                                                                    suo apparteneva, sfida al duello con la pistola l’ardito
                                                                    Mario Carli che, con un articolo pubblicato sul giornale
              COPERTINA DE “LA DOMENICA DEL CORRIERE”,              “La  testa  di  Ferro”,  aveva  accusato  i  Carabinieri  di
            ANNO XX, N. 26 DELL’8-15 SETTEMBRE 1918 (MILANO)
                                                                    volere abbandonare la città.
                                                                    Cabruna è ferito al costato, il duello al primo sangue
            vecento  ore  di  volo  in  guerra,  due  aerei  distrutti  al  termina  senza  riconciliazione.  Dopo  l’annessione  di
            suolo in territorio nemico e un drakenballon (pallone   Fiume all’Italia ottiene la riammissione nell’Arma dei
            di  osservazione)  incendiato.  Nessun  apparecchio  da  Carabinieri per poi passare con il grado di capitano
            lui scortato è stato abbattuto dal nemico.              nella costituita Regia Aeronautica, come aiutante di
            All’esposizione  dei  cimeli  di  guerra  a  Genova,  il  5  campo del Capo di Stato Maggiore Piccio, già primo
            maggio  1919,  il  Duca  d’Aosta  Emanuele  Filiberto,  comandante  della  sua  77ªSquadriglia.  Lascio  oggi  la
            Comandante della Terza Armata, affida a Cabruna,        mia vecchia divisa di Carabiniere per vestire quella già
            “la più gloriosa delle sue ali di guerra”, il compito di  tanto gloriosa dell’Aeronautica. Ai sentimenti appresi e
            volare col suo imbattuto Spad da Trieste a Genova,      rafforzati nell’Arma debbo il merito e la mia fortuna di
            sua città natale, volendo con questo gesto inviarle un  guerra ed a questi sentimenti stessi oggi obbedisco nello
            aulico messaggio.                                       spogliare  la  mia  vecchia  divisa  per  vestire  quella  della
            L’aeroplano è oggi esposto al Museo dell’Aeronautica    nuova  Arma,  cui  occorrono  uomini  di  buona  volontà.
            a Vigna di Valle.                                       Lascio con dolore i Carabinieri, ma mi propongo di essere
            Nel  luglio  del  1919  scrive  una  lettera  a  Gabriele  anche lontano, non dimentico figlio di quella Famiglia
            d’Annunzio, probabilmente conosciuto sui campi di       cui ho appartenuto e alla quale ho coscenza di avere fatto
            volo di Aiello e Marcon, nella quale si offre di condurlo  onore. Dovunque e sempre sarò grato all’Arma maestra



            32 NOTIZIARIO STORICO DELL’ARMA DEI CARABINIERI - N. 2 ANNO III
   27   28   29   30   31   32   33   34   35   36   37