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PAGINE DI STORIA
La conoscenza
Italiano. Si narra che, fra le sue fronde e nelle sue
cavità, si nascose una intera compagnia di cento Bersa-
degli alberi
glieri. Nell’inverno del 1944 le truppe Tedesche decisero
di sfoltirlo, per timore che i Partigiani potessero sfruttarlo
per tendere agguati nascondendosi nella sua chioma.
Nel nostro Paese molti alberi sono intitolati al Santo di monumentali ci
Assisi; alberi che, secondo le leggende, furono talvolta
piantati dallo stesso Francesco e in altre occasioni gli aiuta ad orientarci
offrirono riparo o furono teatro di eventi legati alla sua
vita. Tra i più noti se ne ricordano due.
Il primo, il Cipresso ammirabile, a Villa Cappuccini in e a riflettere nella
Verucchio (Forlì), ancora più noto dei filari consimili
lirica “Davanti San Guido”. La tradizione vuole che a foresta della vita
di Bolgheri immortalati dal Carducci nella famosa
piantarlo sia stato proprio il Santo a testimonianza di
un pellegrinaggio del 1213. che è “una foresta
Il secondo è il Leccio, nei pressi del ponte dell'Eremo
delle Carceri di Assisi; albero che la leggenda riferisce di simboli” come
alla predica agli uccelli così come narrata in uno dei
diceva Baudelaire
Fioretti (tratto dagli “Atti del beato Francesco e dei
suoi compagni”): «San Francesco venne fra Cannati e
Bevagna. E passando oltre con quello fervore, levò gli
occhi e vide alquanti arbori allato alla via, in su’ quali
era quasi infinita moltitudine di uccelli, di che Santo
Francesco si meravigliò e disse a’ compagni: Voi mi Il censimento del 1982
aspettare qui nella via e io andrò a predicare ai miei
fratelli uccelli». comprendeva allora 1255
Tradizioni di poesia, di gloria e di arte sono legate
all’“Eroe dei due mondi”, ma anche il Pino laricio di esemplari di cui 460 nelle
Sant’Eufemia d’Aspromonte (RC) evoca un episodio regioni settentrionali, 555
della leggendaria vita del patriota italiano.
Durante il Risorgimento italiano, Garibaldi, partito nelle regioni del centro e 240
dalla Sicilia, attraversò la Calabria allo scopo di liberare
Roma e di annetterla al Regno d’Italia. Quest’impresa nel meridione, raggruppati in
portò Garibaldi a scontrarsi e a essere fermato in 143 generi tassonomici, di cui
Aspromonte dall’Esercito la mattina del 29 agosto
1862. Garibaldi, ferito alla coscia sinistra, venne adagiato 65 appartenenti alla flora
sotto un pino, il famoso “Cippo Garibaldi”. Per ultimo
un albero che costituisce un inscindibile binomio con italiana e 78 a quella esotica
la città di Somma Lombardo, in cui era radicato. Questa
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