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CRONACHE DI IERI
IL MACCHINISTA,
PORTATO A SPALLA DAL
MARESCIALLO BIFFA,
RIUSCÌ A RAGGIUNGERE
LE VALVOLE DELLA
MOTRICE E AD APRIRLE
IN TEMPO UTILE PER
SCONGIURARE
L’ESPLOSIONE DELLA
LOCOMOTIVA
IL MARESCIALLO GIOVANNI BIFFA
bulante, e Vito Giannelli, un falegname, si prodiga- di soccorso che durarono diverse ore, furono accertate
rono nel soccorso alle persone ferite. Con grande sette vittime (altre due persone ferite morirono in
slancio ancora una volta il Maresciallo Biffa si ospedale dopo qualche giorno) e si contarono oltre
infilò sotto una carrozza semidistrutta, per estrarre duecento feriti. Il grave incidente colpì profondamente
tale Pietro Fusillo, a cui le lamiere avevano mozzato l’opinione pubblica di Triggiano, dei paesi limitrofi
una gamba, rimanendo egli stesso ferito ad un e più generalmente di tutta la Puglia, ma soprattutto
braccio. La notizia dell’incidente giunse a Bari quella del vicino paese di Noci, il quale aveva patito
quando la cerimonia del regime era in corso e fu il il più alto numero di vittime. L’opera svolta dal
podestà della città, Araldo di Crollalanza, a dare Maresciallo Biffa e dai suoi dipendenti, raccolse
comunicazione ai presenti dell’accaduto e a richiamare l’ammirazione della popolazione. Vennero per questo
tutti al raccoglimento e al silenzio. premiati da subito con la concessione dell’encomio
Il Tenente Colonnello Mario Gori, comandante solenne da parte del Comando Generale.
della Legione Territoriale di Bari, avvertito del Per il particolare coraggio e l’ardimento dimostrati,
disastro giunse sul posto disponendo l’invio, dalle il Maresciallo Biffa, con regio decreto 25 ottobre
altre Stazioni dei paesi limitrofi, di numerosi militari 1928, su proposta del Ministero dell’Interno, venne
e due autocarri per contribuire alle operazioni di poi insignito della medaglia di bronzo al valor civile
soccorso. Nel pomeriggio, a conclusione delle attività e l’anno seguente anche la Fondazione Carnegie lo
16 NOTIZIARIO STORICO DELL’ARMA DEI CARABINIERI - N. 6 ANNO II