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CRONACHE DI IERI










                ANCHE UNA RAPINA SVENTATA

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               Il Maresciallo Biffa, il 30 aprile 1930, venne
               trasferito alla Legione di Roma che lo destinò           «RICHIAMATO DA ALCUNI COLPI DI ARMA DA FUOCO
               alla Stazione di Piazza Farnese, un’importante           E DALLE GRIDA DEI PASSANTI,  CHE SI AFFOLLAVANO
               unità di base dell’Arma sita nel centro della            DAVANTI ALL’INGRESSO DI UN RICCO NEGOZIO DI GIO-
               Capitale (reparto peraltro tuttora esistenze in          IELLERIA, ACCORSE IMMEDIATAMENTE, E, APPRESO CHE
               Piazza della Trinità dei Pellegrini), dove ebbe          TRATTAVASI DI UNA RAPINA A MANO ARMATA, FATTOSI
               modo  di  farsi  nuovamente  apprezzare  per  le         PRESTARE UNA RIVOLTELLA DA UNA CAMICIA NERA
               sue particolari doti di ardimento e coraggio.            DELLA M.V.S.N. IVI PRESENTE, ENTRÒ SENZA ESITA-
               Nella mattinata del 17 agosto 1931 un giovane            ZIONE, DA SOLO E PER PRIMO NEL NEGOZIO STESSO.
               operaio, armato di pistola, era entrato nell’allora      TROVATOSI DI FRONTE AD UN GIOVANE CHE, ARMATO
                                                                        DI PISTOLA AVEVA GIÀ FERITO GRAVEMENTE IL FATTO-
               rinomata  gioielleria  “Cagli  &  Cacchiatelli”,         RINO E IL DIRETTORE DEL NEGOZIO,  IMPONENDO A
               che si trovava al numero 410 del Corso Um-               QUEST’ULTIMO LA CONSEGNA DELLE CHIAVI DELLE
               berto  I  (oggi Via  del  Corso),  per  consumare        CASSEFORTI, E CHE AL SUO SOPRAGGIUNGERE AVEVA
               una rapina. Con spietatezza aveva fatto fuoco            PUNTATO LA PISTOLA CONTRO DI LUI, CON ECCEZIONALE
               contro il fattorino e contro il direttore del ne-        PRESENZA DI SPIRITO E SPREZZO DEL PERICOLO, SENZA
               gozio ferendoli gravemente.                              FARE USO DELL’ARMA A SUA DISPOSIZIONE, GLI INTIMÒ
               Le persone che si trovavano all’interno del ne-          ENERGICAMENTE DI ARRENDERSI E, PIOMBATOGLI AD-
               gozio e quelle che stavano passeggiando, udite           DOSSO, LO DISARMÒ E TRASSE IN ARRESTO.»
               le esplosioni dei colpi, fuggirono immediata-            ROMA, 17 AGOSTO 1931
               mente; il Maresciallo Biffa, attirato dagli spari
               e dalle urla s’affrettò a raggiungere la gioielleria.
               Prima di entrarvi, si fece prestare la pistola da
               una camicia nera della Milizia che si trovava        ricompensò  con  la  medaglia  di  bronzo  e  con  un
               lì  nei  pressi.  Con  l’arma  in  pugno  entrò  nel  premio in denaro di cinquecento lire.
               negozio e trovò il malfattore che stava minac-       Le indagini, intraprese sin da subito dopo l’incidente,
               ciando  il  direttore  per  farsi  consegnare  le    appurarono responsabilità a vario titolo per il per-
               chiavi delle casseforti. Il rapinatore puntò la      sonale della stazione ferroviaria di Triggiano: per il
               pistola contro il maresciallo, ma questi, ancora     capostazione  che,  ignorando  o  sottovalutando  il
               una  volta  dando  prova  di  possedere  sangue      pericolo derivante dalle operazioni che si stavano
               freddo e di essere risoluto, balzò incontro al       compiendo,  non  aveva  disposto  le  idonee  misure
               delinquente e nel corpo a corpo riuscì a disar-      per  garantire  la  sicurezza  dello  scalo  ferroviario;
               marlo e a immobilizzarlo.                            per  un  manovale  che,  invitato  dal  capostazione  a
               L’arresto venne eseguito senza dover fare uso        raggiungere lo scambio oltre la stazione, non aveva
               dell’arma prestatagli dal milite della MVSN.         attivato  il  segnale  di  stop  per  il  treno  speciale  in
               Per tale prova di coraggio Biffa venne ricom-        arrivo, e per un addetto al telegrafo che non aveva
               pensato dapprima con l’encomio solenne del           comunicato  alla  stazione  di  Capurso  di  non  far
               Comando  Generale  dell’Arma  e  poi  con  la        partire il treno speciale.
               medaglia di bronzo al valor militare.
                                                                                                       Gianluca Amore




                                                                      NOTIZIARIO STORICO DELL’ARMA DEI CARABINIERI - N. 6 ANNO II 17
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