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CRONACHE DI IERI

giustizia. Le operazioni si concludono formalmente                  Il Maresciallo
nel giugno 1929, quando il prefetto Mori è collocato              Bordonaro attua
a riposo per anzianità di servizio. Le sue indagini e le
sue retate, alcune delle quali diventate celebri, portano            la sua azione
a un gran numero di processi e condanne, che però                    di contrasto
non sono sempre severe.                                            alla criminalità
Molti mafiosi soffrono le conseguenze delle opera-              organizzata durante
zioni di Mori, ma la mafia in sé è ben lungi dall'essere           la campagna del
cancellata una volta per tutte, come raccontano al-              “prefetto di ferro”
l'epoca molti gerarchi fascisti. Il volto della reazione             Cesare Mori,
del regime in Sicilia è il prefetto Mori, ma la campa-            inviato a Palermo
gna antimafia è fatta anche da tante storie di uomini             nell'autunno del
delle forze dell'ordine e della magistratura che in si-           1925 dal regime
lenzio e senza comparire sui rotocalchi nazionali com-          fascista con lo scopo
battono una strenua lotta. Il maresciallo Bordonaro è                dichiarato di
uno di questi.                                                   annientare la mafia
Bordonaro nasce a Solarino, in provincia di Siracusa,
il 24 ottobre 1886. Si arruola nell'Arma nel dicembre           “Lo stesso sodalizio amministrava inoltre il colloca-
1904, diventando a tutti gli effetti un carabiniere nel         mento matrimoniale, imponeva la mole della dote ma-
gennaio del 1905. Presta servizio per la maggior parte          trimoniale a seconda delle condizioni economiche delle
della sua carriera in Sicilia.                                  parti. Un consocio, per essersi fidanzato senza la pre-
Il primo scontro contro la mafia siciliana risale al suo        ventiva prescritta autorizzazione della associazione, fu
impiego a Corleone, in provincia di Palermo, ove                espulso e fatto segno di attentati e per mettere in salvo
opera tra il 1909 e il 1912. La situazione della sicu-          la vita dovette emigrare clandestinamente dopo aver
rezza pubblica a Corleone è pessima. In un suo me-              subito 2 attentati alla vita con bombe a mano, uno dei
moriale scritto nel 1972, quando è ormai in congedo,
Bordonaro ricorda che “avvenivano ogni anno circa
40 omicidi qualificati; 60 o 70 rapine ed estorsioni
quasi tutt[e] con danno fisico alle persone o cose; non
meno di 500 furti, incendi, danneggiamenti, attentati
dinamitardi”.
L'epicentro delle azioni criminali è Corleone stessa. I
colpevoli sono dei “piccoli proprietari terrieri i quali
tenevano in loro potere il monopolio della condu-
zione dei terreni di quel territorio e limitrofi”. Questi
fanno parte di una potente associazione che minaccia
sia i proprietari sia i politici che osano opporsi. Ma
non solo. I mafiosi si intromettono anche nell'intimità
delle persone e vogliono gestirne la vita privata. Sem-
pre nel suo memoriale del ‘72 Bordonaro ricorda che:

22 NOTIZIARIO STORICO DELL’ARMA DEI CARABINIERI - N. 3 ANNO II
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