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PAGINE DI STORIA
IL GIORNO CHE NON SPARAI prime case di Kononowa; schiero i miei uomini all’ini-
zio del paese a presidio della rotabile… Le perdite del
di Giovanni Battista Invernizzi nemico non si sono potute precisare però è stato ac-
Carabiniere del XXVI certato che sul terreno numerosi caddero morti”. A
Buffa per questa azione, è stata conferita la medaglia
Una volta ero di pattuglia insieme ad di bronzo al valor militare.
altri carabinieri, quattro o cinque in Le altre due squadre del plotone (Pepiciello e Stocco)
tutto, quando incontriamo una pattuglia sono più a nord, a Bondarowka. Anche loro combat-
di russi. Non so come ci riusciamo, ma tono per difendere la propria posizione. Sintetizza Pe-
non ci spariamo. Loro hanno urlato per piciello nel suo diario quotidiano: “La mia squadra
primi, non sparate, non sparate e noi viene attaccata dal nemico numericamente superiore
siamo rimasti fermi. Ci siamo seduti in- per mezzi e uomini. Ci difendiamo molto bene. Per
sieme, ci siamo messi a parlare, uno di primi uccidiamo (io e i Carabinieri Canova Antonio
loro conosceva un po’ l’italiano, noi un e Invernizzi Battista) un Capitano ed un Tenente
po’ di russo. Gli abbiamo offerto la dell’Esercito Russo, muoiono i carabinieri Cavaglieri
grappa e hanno voluto vedere i nostri Ermanno e Fogli Giuseppe”. “Cavaglieri”, ricorda nel
moschetti: ci hanno preso in giro per dettaglio uno dei protagonisti di quel combattimento,
quanto poco valevano. Loro avevano dei Giovanni Battista Invernizzi, “è stato il primo della
fucili bellissimi, con un caricatore da mia squadra a morire. Era il più giovane di tutti noi,
dodici colpi, altro che i nostri 91. Forse aveva diciotto anni. Eravamo a Bondarowka. Da die-
fu la paura di morire a non farci premere tro un’isba sbucò improvviso un russo che sparò a
i grilletti. Perché in guerra si ha sempre Cavaglieri. Il mio caposquadra, il Vicebrigadiere Pe-
paura. Ogni minuto, ogni ora, ogni gior- piciello, mi urlò: spara, spara. Io con il mitragliatore
no. Chi dice il contrario è un bugiardo. mirai al russo che era proprio sull’angolo dell’isba,
feci fuoco e i proiettili dell’arma sbrecciarono lo spi-
di aggiramento. Vista vana la possibilità di contenere golo di legno della casa uccidendo il russo. Poi andai
la pressione nemica che si sviluppava sempre più dal vicino a Cavaglieri: era ancora vivo, con la mano grat-
lato destro e considerando insostenibile la perma- tava sulla neve… L’ho seppellito io, l’abbiamo avvolto
nenza nella primitiva posizione ripiego con ordine in una tela da sacco, forse è ancora lì, a Bondarowka,
progressivo per circa 500 metri schierando i miei uo- perché non lo potemmo seppellire in uno di quei ci-
mini in un canalone da dove si poteva dominare il ter- miteri che poi hanno trovato”.
reno antistante e trattenere meglio l’avanzata del Siamo al 15 gennaio. La colonna del Blocco Nord è
nemico. Il nostro schieramento viene dopo poco bat- in marcia verso Belovodsk. I sovietici premono alle
tuto da granate di mortai nemici che ci costringono sue ali e tentano l’accerchiamento.
ancora a ripiegare per qualche altro centinaio di Il plotone di Buffa resta diviso in due. A nord le squa-
metri. Dispongo una nuova linea di difesa a cavallo dre di Stocco e Pepiciello, a Kononowa (Gamaschew
della rotabile, ma purtroppo il fucile mitragliatore che era stata occupata dai sovietici) la squadra di Berati
di molto ci aveva aiutato nella nostra resistenza si in- con l’ufficiale. Buffa è praticamente isolato, con da-
ceppa. Dobbiamo fare esclusivo uso dei moschetti. Le vanti due compagnie di avversari e le munizioni
munizioni sono quasi esaurite: usiamo allora per i quasi esaurite. La sera del 14 il Sottotenente aveva
moschetti anche le poche cartucce per fucile mitraglia-
tore rimaste. Continuiamo intanto a retrocedere cer-
cando, mediante il lancio di bombe a mano, di
ritardare il più possibile l’avanzata nemica e riu-
sciamo a farlo per circa due ore. Siamo ormai alle
36 NOTIZIARIO STORICO DELL’ARMA DEI CARABINIERI - N. 2 ANNO II