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PAGINE DI STORIA
seppe Ursini si spostano verso nord in appoggio ad Il 26 dicembre
alcuni reparti tedeschi: a Kurjatschjewka ci sono due i carabinieri
compagnie di sovietici. I carabinieri, oltre alle armi in-
dividuali, hanno due mitragliatrici Breda 37 e un fu- del XXVI entrano
cile mitragliatore. Nel primo pomeriggio, alle 15.15, in azione. Sono
Ursini ordina di avanzare verso il centro abitato.
A duecento metri dai sovietici fa aprire il fuoco. trenta uomini (20
Ma lasciamo la parola al Maggiore Papa che così del battaglione, 10
scrive nella sua relazione: “Decisi a compiere fin al- della 244^ sezione
l’ultimo il loro dovere, tutti gli uomini si lanciano mista) al comando
nella lotta e dimostrano elevatissimo spirito combat- del Sottotenente
tivo. Il nemico risponde con fuoco ben nutrito ed ef- Giuseppe Ursini
ficace di armi automatiche e di mortai.
Vengono ordinati un secondo e quindi un terzo balzo
in avanti. I russi, che si erano trincerati entro le prime
case del paese, distavano circa 100 metri ed avevano
bene individuato il proprio obiettivo sul quale conti-
nuavano a concentrare il loro nutritissimo fuoco.
Il Carabiniere Santucci Luigi che si era arditamente
inoltrato in posizione più avanzata e più battuta dal
nemico, viene colpito mortalmente alla testa… Una
pallottola di fucile colpisce alla coscia destra anche il
sottotenente Ursini”. In serata i carabinieri ripiegano
sulle posizioni di partenza: a Ursini viene conferita la
medaglia di bronzo al valor militare, a Santucci la
croce alla memoria.
SCONTRO A DANILOWKA rabinieri tornano a Danilowka. L’indomani mattina,
30 dicembre, vengono avvistati due carri armati che
Dopo tre giorni, prima dell’alba, 50 carabinieri (35 avanzano da sud. D’Aloja fa riparare gli uomini nelle
del XXVI insieme a militari della 244^ sezione mista tre case che occupavano, fa nascondere l’autocarro e
e della 4^ squadriglia controspionaggio) si muovono ordina al motociclista Emilio Fornaciari di avvertire
dalla parte opposta, verso sud. Li comanda il Sotto- il comando di battaglione. Fornaciari (che per questa
tenente Leonardo D’Aloja, l’ufficiale addetto al con- azione verrà poi decorato con la croce al valor mili-
trospionaggio aggregato al battaglione. A Danilowka, tare) parte immediatamente, da un carro si accorgono
distante 8 chilometri dal comando, devono costituire di lui, cercano di sbarrargli la strada e gli sparano
una “punta di sicurezza” e valutare, con “pattuglie contro alcuni colpi di cannone e di mitragliatrice
esploranti” le forze avversarie. D’Aloja esegue. Si- senza colpirlo. Il motociclista riesce così a informare
stema gli uomini nelle ultime case del paese verso sud il comando.
e con un autocarro e 20 carabinieri procede oltre, I due carri, seguiti da uomini appiedati, si dispongono
verso Gorodischtsche. I sovietici sono appostati, spa- davanti alle case occupate dagli italiani, concentrano
rano contro i carabinieri e D’Aloja ordina il ripiega- il fuoco contro una di esse che si incendia. I carabi-
mento. Nel pomeriggio torna in avanti insieme a una nieri sono circondati dalle fiamme e non possono che
squadra mitraglieri. Sembra tutto calmo e, dopo aver cercare di uscire aprendosi la strada con le armi. Ma
fermato quattro abitanti per avere informazioni, i ca-
NOTIZIARIO STORICO DELL’ARMA DEI CARABINIERI - N. 2 ANNO II 33