Page 38 - Notiziario 2017-2
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PAGINE DI STORIA

                        LA RITIRATA                                 L’importanza
                                                                dell’azione sostenuta
Anche per i carabinieri del XXVI si avvicina però
l’ora della ritirata, dell’inizio di quella lunga e dispe-         dai carabinieri
rata marcia nella neve inseguiti dalla fanteria e dai             del XXVI in quei
carri sovietici.                                                 giorni del gennaio
Le squadre di Stocco e Pepiciello iniziano a ritirarsi             del 1943 verrà
insieme ai tedeschi il 18 gennaio e si riuniranno al bat-
taglione il 26, a Karkow. Buffa e la squadra di Berati,              sottolineata
dopo i combattimenti di Gamschew e Kononowa, il                   dal Comandante
17 gennaio rientrano a Belovodsk con un’operazione               Generale dell’Arma
difficile, condotta mentre i sovietici continuano ad at-           Azolino Hazon
taccare. Così la ricorda il Carabiniere Attilio Giardi-          che espresse il suo
nelli: “Alle ore 22 arrivò un camion, uno SPA38, per            vivo compiacimento
portarci via. Senonché il camion si fermò, non ne vo-               per la valorosa
leva sapere di ripartire. I Russi facevano un fuoco con-        condotta del Reparto
tinuo, i nostri militari tentavano di far ripartire il
camion spingendolo, io e il Carabiniere Emilio Di Pri-          decine di migliaia di soldati, non è descritta nei rap-
zito, con le armi in dotazione, un fucile mitragliatore         porti e nelle relazioni degli ufficiali. Il Carabiniere In-
e un Parabellum requisito ai Russi, rispondevamo al             vernizzi, del plotone di Buffa, la ricorda così: “Per sei
fuoco nemico per far credere ai Russi che nel paese vi          o sette giorni camminammo nella neve, quanti morti,
era ancora resistenza. Il camion si mise in moto e ri-          che freddo, che fame. Io mi ero sistemato i pezzi del
partimmo alla volta del Comando Battaglione. Arri-              mitragliatore sulle spalle, fermati con uno spago, per-
vati a Belowodsk ripartimmo con lo stesso camion                ché mi dessero meno fastidio possibile. Non volevo
alla volta di Starobelsk ma il camion si fermò nuova-           abbandonarlo nella neve perché temevo che poi me
mente lasciandoci appiedati. Da qui fummo costretti             lo avrebbero addebitato. Scarpe non ne avevo più per-
a marciare verso Kupjansk”.
L’importanza dell’azione sostenuta dai carabinieri del
XXVI in questi giorni del gennaio del 1943 verrà sot-
tolineata dal Comandante Generale dell’Arma Azo-
lino Hazon con il foglio n.117/55 R.P. del 31-3-1943
dell’ufficio situazione con il quale esprimeva “il suo
personale vivo compiacimento per la valorosa con-
dotta del Reparto”. Molti anni dopo, nel volume dello
Stato Maggiore dell’Esercito Le operazioni delle unità
italiane al fronte russo 1941-1943, verrà sottolineato
proprio il ruolo avuto dal XXVI nell’ostacolare
“l’azione avversaria”. “A Belovodsk il XXVI Batta-
glione Mobile Carabinieri, rinforzato da elementi mi-
nori, aveva tenuto la difesa della località che sbarrava
la via di Starobelsk… A Kupjansk ancora elementi del
XXVI Battaglione (insieme ad altri reparti) avevano
tenuto lo sbarramento della rotabile Valujki-Kup-
jansk”. La ritirata dei carabinieri, uguale a quella di

38 NOTIZIARIO STORICO DELL’ARMA DEI CARABINIERI - N. 2 ANNO II
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