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PAGINE DI STORIA
La situazione LA MAFIA A CORLEONE DAL RAPPORTO
di disordine DEL VICEBRIGADIERE VIGNALI
e di confusione,
che caratterizzava In questa parte del rapporto viene descritta la storia
in Sicilia gran della mafia a Corleone, partendo da quando la mafia
parte del territorio, venne sradicata a seguito dell’azione del Prefetto
e l’affermazione, Mori, la sua riorganizzazione, l’ascesa di Michele
sempre più incisiva, Navarra a capo dell’organizzazione, la struttura or-
di un potere ganizzativa della mafia a Corleone, gli illeciti perpe-
informale in totale trati, l’avvento di Luciano Leggio e la successiva
contrasto con quello guerra scoppiata tra i Navarriani e i Leggiani in se-
statale, quest’ultimo guito all’omicidio di Michele Navarra.
incapace di imporre [...] E’ noto, a tutti, che nel Corleonese, dopo la re-
la sua forza tata del prefetto Mori, la delinquenza locale organiz-
legittima, erano zata cessò ogni sua attività poiché, in quell’azione di
polizia, come può ancora leggersi negli archivi che
i sintomi conservano le documentazioni di quel tempo, furono
più evidenti del sdradicati anche i congiunti degli appartenenti alla
fenomeno mafioso cosca dei mafiosi avviati, oltre che nelle carceri, nei
luoghi retti a domicilio coatto.
Mutati i tempi ed i regimi di Governo, la ricomposi-
zione mafiosa locale vede in Calogero Lo Bue il capo
ed il lume tutelare. Siamo nel 1943 epoca in cui esi-
steva il caos, l’intrallazzo, la fame più nera anche se
a Corleone, zona prettamente agricola, di fame vera
e propria neanche all’ora si moriva […].
E’ in questo contesto sociale che Michele Navarra,
medico del luogo, forte delle numerose amicizie in
“vasti strati della popolazione e negli ambienti poli-
tici”, diventerà il capo della mafia a Corleone.
Dopo aver fatto uccidere il suo collega, ufficiale sa-
nitario e direttore dell’Ospedale Bianchi, il dott. Ni-
colosi, don Michele non potendo pretendere di
controllare da solo tutto il territorio di Corleone e
zone limitrofe, strutturerà l’organizzazione mafiosa
nominando dei luogotenenti e dividendo il paese in
due zone dove i […] gregari oltre a portare rispetto
assoluto al capo, dovevano portare la stessa rive-
renza al luogotenente che in quella zona rappresen-
tava il capo stesso. Uno dei luogotenenti fu Antonino
Governali detto “Fungidda”, boss della parte supe-
riore del Paese, che aveva per consigliere anziano
Giovanni Trombadore. Quest’ultimo sfuggito alla
retata di Mori, aveva trascorso molti anni della sua
vita nella lontana Cuba dedicandosi alle piantagioni
di zucchero ed al contrabbando di stupefacenti. La
90 NOTIZIARIO STORICO DELL’ARMA DEI CARABINIERI - N. 1 ANNO II