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PAGINE DI STORIA

nominato capo della cosca dissidente. Naturalmente              tina gli aveva dato un passaggio mentre si apprestava
l’episodio del mancato attentato non poteva sfuggire            ad insediarsi quale medico odontoiatra nel poliam-
a don Michele, che tramite i suoi gregari cercò di              bulatorio di Lercara Friddi […].
mettere le cose a posto tentando una riconciliazione            La guerra di mafia che ne consegue sarà violentis-
delle parti.                                                    sima è provocherà molti morti. […] Vi furono delle
Don Michele si illudeva, data la sua forza ed il suo            discussioni animate nei luoghi più reconditi, ma
ascendete sulla massa dei gregari, di dover riuscire,           quando si trattò di denunciare il colpevole dell’at-
ma Luciano Liggio, che riteneva il boss colpevole del           tentato a Liggio e di segnarne la fine, imprecazioni e
suo attentato perché consapevole di tante altre espe-           minacce si levarono da parte Navarriana e fu pro-
rienze vissute, si rese irreperibile ed il pomeriggio del       prio in una di queste sedute tenute in via Consola-
2 agosto successivo unitamente agli amici Leggio                zione che si ebbe quella scena che doveva culminare
(Friia) a Giacomo Riina, ed altri minori (tutti noti            con l’uccisione dei fratelli Marco e Giovanni Marino
negli ambienti di Polizia) organizzavano quell’imbo-            e di Pietro Maiuri appartenenti ai Navarriani e con
scata famosa che portava all’uccisione del Navarra              il ferimento di Bernardo Provenzano che unitamente
unitamente al collega Giovanni Russo, che la mat-               a Giuseppe Ruffino per conto del Liggiani avevano
                                                                partecipato alla cruenta sparatoria. Da questo mo-
               CARABINIERI IN PERLUSTRAZIONE (1963)             mento la lotta, tra le cosche, non ha più tregua.
                                                                I Navarriani hanno eletto frattanto come loro Duce
                                                                Antonino Governali detto Fungidda. Questi ha come
                                                                consultore il vecchio Trunbaduri ed altri elementi ri-
                                                                tenuti validi, qualcuno dei Raia, Ferrara, il Mangia-
                                                                meli, il Briganti ed uno stuolo di collaterali, che pur
                                                                non partecipando materialmente alla esecuzione dei
                                                                crimini, rivestono il ruolo di informatori, di pali, di
                                                                pedinatori. Altri elementi sono in galera.
                                                                Nel gruppo Liggio convergono le giovani leve: oltre
                                                                al killer Ruffino figurano Leggio Salvatore, Bagarella
                                                                Calogero, i fratelli Bernardo e Giovanni Provenzano,
                                                                Riina Salvatore, Cottone Pietro e tanti e tanti altri
                                                                minori adibiti nelle diverse funzioni. La luogote-
                                                                nenza viene affidata ad Antonino Streva, da non con-
                                                                fondersi con omonomi (Mureddi), il quale sceglie,
                                                                come aiutante maggiore Giovanni Pasqua. Le file del
                                                                Liggio vengono così riorganizzate.
                                                                I seguaci di Don Michele tentano anche loro una ri-
                                                                composizione delle loro file ma si vengono a trovare
                                                                di fronte ad avvenimenti nuovi. Alcuni dei gregari
                                                                come i fratelli Streva (Mureddi), i fratelli Mancuso
                                                                Marcello Antonio, Antonino e Giuseppe, i Pomilla
                                                                (macellai), il sensale Pomila Francesco, i fratelli Lo
                                                                Bue Pasquale e Giovanni, i fratelli Bonanno Filippo,
                                                                Leoluca ed Antonino, Pennino Carmelo, ed altri di
                                                                minore importanza, non si sentono in vena di conti-
                                                                nuare nella strada fino ad allora percorsa, dato che
                                                                era scomparso il cervello dell’organizzazione ossia

92 NOTIZIARIO STORICO DELL’ARMA DEI CARABINIERI - N. 1 ANNO II
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