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storia di San Giovanni Gualberto che “nella singolare necessità”. A questo punto
silenziosa foresta dell’Appennino l’invito alla “sua gente”: i forestali, i
Toscano, fedele al motto della preghiera e montanari “Chiedo a Dio per tutti voi,
del lavoro, si applicò, insieme ai suoi operatori forestali, e per tutti voi, uomini e
monaci, all’orazione ed alla coltura dei donne della montagna, appassionati
boschi, intuendo le leggi che presiedono cultori delle solide tradizioni di queste
alla conservazione e allo sviluppo delle terre, che le vostre comunità conservino
foreste”, Papa Wojtyla, torna agli sempre le preziose eredità della cultura
argomenti del secolo sezionando con che vi riguarda. Desidero perciò
abilità chirurgica il “problema ecologico esprimere il mio compiacimento ed il mio
sotteso all’impegno dei Forestali”. più vivo incoraggiamento ai responsabili
“È noto quanto oggi sia urgente della Regione e dello Stato per tutti gli
diffondere la coscienza del rispetto per le impegni finora assunti al fine di sostenere
risorse del nostro pianeta. Tutti ne sono ed incoraggiare la permanenza delle
coinvolti, poiché la terra che abitiamo popolazioni in questa regione montana,
u u u u rivela sempre più chiaramente la sua nel tentativo di arrestare o almeno ridurre
la tendenza ad abbandonare i luoghi
intrinseca unitarietà sicché le vicende
s s s s inerenti alla sua conservazione e lo d’origine. La montagna non deve
sviluppo del patrimonio boschivo in
spopolarsi, ed un sincero plauso va rivolto
qualsiasi zona è fondamentale per il a tutti coloro che contribuiscono a fare in
modo che questi luoghi, conservati e
mantenimento e la ricomposizione degli
o o o o equilibri naturali indispensabili alla vita. Ciò sviluppati secondo le esigenze della loro
va affermato ancora di più oggi, mentre ci
naturale vocazione, siano una valida fonte
v v v v accorgiamo di quanto sia urgente di lavoro per l’economia degli abitanti”.
Per sancire l’amicizia che lo legava ai
realizzare una decisa inversione di
i i i i tendenza in tutti quei comportamenti che forestali, per rendere pubblica e visibile,
ancor più di quanto avesse già fatto
portano a preoccupanti forme di
t t t t inquinamento. Ciascun uomo è tenuto ad nell’omelia, la stima che nutriva per il
t t t t evitare iniziative ed azioni che possono Corpo, il Santo Padre chiese, e
ovviamente ottenne, che durante il
intaccare la purezza dell’ambiente, e
e e e e giacché le piante, nel loro insieme, pranzo, al tavolo d’onore sedessero alla
svolgono un ruolo indispensabile sugli
sua destra e alla sua sinistra un semplice
i i i i equilibri naturali, necessari alla vita di tutti i graduato del Corpo e un operaio
b b b b suoi gradi, la loro tutela e il loro rispetto forestale. E a noi piace ricordarlo così: un
“forestale” tra i forestali.
divengono sempre più un fatto umano di
o o o o SUL GRAN SASSO UNA CIMA DEDICATA A GIOVANNI PAOLO II
Si trova a quota 2.424 metri sul versante occidentale del Gran Sasso d’Italia sulla Cresta
delle Malecoste nei pressi del Pizzo Cefalone, la cima che presto sarà intitolata a Sua Santità
Giovanni Paolo II. La proposta, nata dall’affetto e dalla sincera devozione che la comunità
aquilana ha sempre nutrito nei confronti di Papa Wojtyla. Del Comitato d’Onore “Cima
Wojtyla” è Presidente il Ministro delle politiche agricole e forestali Gianni Alemanno. Tra
coloro che hanno dato la propria adesione figura il Capo del Corpo forestale Cesare
Patrone, il quale ha espresso un particolare entusiasmo e speso parole di vivo
apprezzamento per un’iniziativa tanto prestigiosa, volta a testimoniare una volta di più il
profondo amore che Giovanni Paolo II ha sempre manifestato per la montagna, meta di
vacanza si, ma che Egli stesso ha eletto luogo privilegiato di meditazione e di raccoglimento
in preghiera.
Grande camminatore ed appassionato di escursioni, il Santo Padre ha percorso più
volte i sentieri del Gran Sasso nelle prossimità della Chiesa di San Pietro della Ienca. Proprio
da qui partirà un sentiero che giunge sino alla vetta che porterà il nome del Santo Padre e
che sarà inaugurata il prossimo 18 maggio, giorno in cui Giovanni Paolo II avrebbe
festeggiato il suo 85° compleanno. Sarà un elicottero del Corpo forestale a trasportare la
croce con la quale si indicherà il punto di arrivo del percorso verso quella che al momento
viene solo indicata con il nome di vetta del “Gendarme” come la chiamano gli alpinisti locali,
Il Forestale n. 27/2005 quella regionale e nemmeno in quella dell’Istituto Geografico Militare. La croce, in ferro,
non essendo riportata sulla cartografia geografica ufficiale, né in quella nazionale né in
sarà alta 2,30 metri, peserà 500 chilogrammi e recherà in memoria del Papa e dei quattro
Santi Protettori della città dell’Aquila, icone in bassorilievo i cui calchi sono stati realizzati dai
maestri ceramisti di San Bernardino. Al centro della croce, l’immagine della Madonna a cui
Alessandra Cori
il Papa Karol Wojtyla è stato sempre molto devoto.
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