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ubicazione. È questo forse uno dei risultati “Conservazione dell’orso bruno
più importanti conseguiti con il progetto nell’Appennino centrale” sono state
LIFE Natura ’99 (1999-2003), gestito dal effettuate dall’Istituto Nazionale per la
Corpo forestale dello Stato e nato sulla Fauna Selvatica e oltre ai peli, in questa
scorta di diversi progetti precedenti e che fase della ricerca, sono stati utilizzati
ha come grossa ambizione quella di poter anche gli escrementi, più facilmente
fornire per la prima volta con un metodo reperibili. Altri campioni biologici di orso
ripetibile informazioni quantitative sulla bruno sono stati rilevati con sopralluoghi in
consistenza dell’orso bruno. Inoltre aree in cui stagionalmente gli orsi si
permetterà di creare una banca dati recano per cibarsi dei frutti del ramno
genetica. Partendo da un’area di circa alpino, che costituiscono una parte
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500 km , situata tra il Parco Nazionale importante della loro alimentazione.
d’Abruzzo, Lazio, Molise e il Parco Come in alcune ricerche sull’orso bruno in f
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Nazionale della Majella nel 2000, grazie a Canada e sull’orso nero americano negli a
una serie di accordi e di protocolli di intesa Stati Uniti, il metodo di rilevamento più
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con questi e altre aree protette, il importante impiegato per la stima della
conteggio genetico è stato esteso popolazione è stato quello delle trappole u
dall’estate del 2003 ad un’area ampia per peli. Si tratta di strutture mobili in filo
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circa 1.600 km che andava dal settore spinato, che viene assicurato a degli alberi n
meridionale del Parco della Majella al o arbusti a circa 50 cm d’altezza dal suolo,
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Parco Regionale di Monti Simbruini, nel in modo da circondare un’area ampia a
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Lazio, e dalla Marsica Fucense fino all’alto almeno 20-30 m . Al centro di questo
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Molise isernino. Gli obiettivi del progetto recinto viene assicurata, su una
LIFE, quanto a “contare gli orsi”, erano biforcazione di un albero, un’esca olfattiva
due: stimare il numero minimo di animali non raggiungibile dagli orsi, fatta di pesce p
presenti e stimare la dimensione della azzurro lasciato a macerare in acqua.
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popolazione, prima nell’area del progetto L’esca viene conservata in un secchio di r
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(ampia circa 900 km ) poi nell’intero plastica in cui vengono praticate delle o
comprensorio abitato stabilmente dalla finestre per facilitare la diffusione o
specie. Ma come “procurarsi” i campioni dell’effluvio. Queste trappole vengono t
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biologici necessari per le analisi di disposte in modo da garantire una t
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laboratorio? Le analisi genetiche svolte sui copertura uniforme nell’area di studio, che e
campioni di orso nel progetto a questo scopo è anche suddivisa in celle
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LIFE Natura ’99 ampie 25 km . Una volta “attivate” le t
trappole, l’esca viene lasciata 7-10 giorni in
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situ, trascorsi i quali una pattuglia t
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controlla il filo spinato e preleva i peli a
di orso eventualmente impigliati
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usando guanti monouso e
conservandoli in provette
con alcool, che verranno
poi etichettate e spedite
in laboratorio per
l’analisi genetica.
Dopo il controllo tutte
le esche vengono
rimosse dalle
trappole, viene
aggiunto del pesce e
Pigazzini - Ag. Ecologica e Forestale CFS operazione viene
i secchi vengono
risistemati sempre
nella stessa cella, ma
in una trappola
diversa. Questa
ripetuta per tre volte nelle
celle, sia nel periodo
primaverile-estivo sia in Il Forestale n. 27/2005
La distribuzione geografica degli orsi nell’Appennino supera i confini delle
singole aree protette, rendendo necessaria una comune strategia di autunno-inverno.
pianificazione territoriale per garantire la salvaguardia di questa specie. Nei 4 anni di indagine sono stati
P Paagg.. 1111