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LA “CONVERSIONE ECOLOGICA” SECONDO KAROL WOJTYLA
                           E E DDiioo vviiddee cchhee eerraa
                           E E DDiioo vviiddee cchhee eerraa

                           c coossaa bbuuoonnaa
                           c coossaa bbuuoonnaa



                           Amante della natura, Giovanni Paolo II ha   Gualberto, patrono dei forestali - si
                           scritto un capitolo cruciale sulle          possiede “il gusto della contemplazione
                           responsabilità morali dell’uomo nei         della natura, e con questa una
                           confronti del “giardino terrestre”, sempre  conseguente religiosità”.
                           più minacciato dall’inquinamento e dal      Una chiave di lettura “divina”, quindi, quella
                                                                       che il Papa ha dato all’ecologia: non suoni
                           depauperamento delle risorse non
              u  u  u  u   rinnovabili              di Mariaelena Finessi  strano, ma il creato ed i rapporti fra l’uomo
                                                                       e la natura appartengono a pieno titolo alla
              s  s  s  s         rano la sua Polonia italiana: oasi di  riflessione teologica, che trova ampi
                                                                       riferimenti nel dato biblico. Non solo la
                                 tranquillità e raccoglimento,         scienza, dunque, ma anche la Chiesa ha
              o  o  o  o   E incastonate nella roccia, tra prati       dedicato, negli ultimi decenni, un
                                                                       crescente interesse alla “questione
                           verdeggianti e monti imbiancati. Così
              v  v  v  v   dovevano apparire agli occhi di Giovanni    ecologica”. E il magistero ecclesiale,
                           Paolo II i sentieri abruzzesi del Gran Sasso
                                                                       soprattutto attraverso gli interventi
              i  i  i  i   (raggiunti, pare in gran segreto, ben 112   dell’ultimo pontificato, ha rivolto al tema
                                                                       una particolare attenzione.
                           volte), quelli valdostani di Introd o quelli
              t  t  t  t   veneti di Lorenzago di Cadore, luoghi       Con Giovanni Paolo II, la Santa Sede ha
              t  t  t  t   eletti a meta delle sue vacanze, forse      partecipato in modo attivo alle discussioni
                           proprio perché rievocavano in lui i
                                                                       tese a concepire e fissare dei principi di
              e  e  e  e   paesaggi natii dei Monti Tatra o la         azioni per la salvaguardia della Terra,
              i  i  i  i   semplicità dell’animo montanaro. Quello     contribuendo alla formulazione di concetti
                                                                       normativi di diritto internazionale quali
                           stesso animo in virtù del quale - come
              b  b  b  b   ebbe modo di dire nel 1987, durante         “dignità umana” e “tutela ambientale”.
                                                                       Certo, l’ispirazione basilare della
                           l’omelia per la festa di San Giovanni
              o  o  o  o                                               sollecitudine pontificia è, per sua natura,
                                                                       religiosa, ma contiene anche riferimenti a
                                                                       molteplici considerazioni etiche che sono
                                                                       condivise - com’è scritto nelle diverse
                                                                       lettere encicliche - anche dalle “persone di
                                                                       buona volontà”. La Santa Sede è convinta,
                                                                       infatti, che la soluzione di molti problemi
                                                                       ambientali richiedano, più in generale,
                                                                       strategie e motivazioni “basate su una
                                                                       coerente visione morale del mondo”, non
                                                                       essendo sufficienti i soli strumenti
                                                                       legislativi (Messaggio per la giornata
                                                                       mondiale della pace del 1990). Ma
                                                                       attenzione, avverte pure Wojtyla, occorre
                                                                       in esso evitare l’aut-aut dei due opposti
                                                                       estremismi: quello di un naturismo
                                                                       immanente dove il centro non è più
                                                                       l'uomo e la sua dignità ma la natura
                                                                       stessa, e quello dell'individualismo egoista
                                                                       ed irresponsabile. “L’uomo, preso dal
           Il Forestale n. 27/2005  Foto L’Osservatore Romano          essere e di crescere - scrive nella lettera
                                                                       desiderio di avere e di godere, più che di

                                                                       enciclica Centesimus Annus -, consuma in
                                                                       maniera eccessiva e disordinata le risorse
                                                                       della terra e la sua stessa vita”. Un
                                                                       atteggiamento dissennato, che ha alla sua
                                                                       radice un “errore antropologico”. Ovvero

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