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“l’uomo, che scopre la sua capacità di
          trasformare e, in un certo senso, di creare
          il mondo col proprio lavoro, dimentica che
          questo si svolge sempre sulla base della
          prima originaria donazione delle cose da
          parte di Dio”. Certamente - come
          chiarisce l’esortazione post sinodale
          Christifideles laici - l’uomo “ha ricevuto da
          Dio stesso il compito di dominare le cose
          create e di coltivare il giardino del mondo”,
          ma si tratta di un compito da svolgersi nel
          rispetto dell’imago Dei, e quindi con
          intelligenza e amore. Egli deve sentirsi
          responsabile dei doni che Dio gli ha
          elargito, soprattutto perché ha fra le mani                                                      o
          un dono che deve passare - se possibile,                                                         o
                                                                                                           o
          persino migliorato - alle generazioni
                                                                                                           o
          future. Ed oggi più che mai si fa urgente                                                        b
          l’appello ad una responsabilità nei                                                              i
                                                                                                           b
                                                                                                           b
                                                                                                           b
          confronti di tutti gli esseri che formano la                                          Foto L’Osservatore Romano  i
                                                                                                           i
                                                                                                           i
          “natura visibile”, e che i Greci, alludendo                                                      e
          all’ordine che la caratterizza, chiamavano
                                                                                                           e
                                                                                                           e
                                                                                                           e
          “cosmo”.  Nell’enciclica Sollecitudo Rei                                                         t
          Socialis, Giovanni Paolo II, formula tre                                                         t
                                                                                                           t
                                                                                                           t
                                                                                                           t
          diverse considerazioni in merito, su cui                                                         t
                                                                                                           t
                                                                                                           t
          giova riflettere. “La prima consiste nella  generale del 17 gennaio 2001, Karol                  i
                                                                                                           i
                                                                                                           i
                                                                                                           i
          convenienza di prendere crescente           Wojtyla arriva ad invocare una vera e                v
          consapevolezza che non si può fare          propria “conversione ecologica” affinché
                                                                                                           v
                                                                                                           v
                                                                                                           v
          impunemente uso delle diverse categorie     l’uomo comprenda di doversi finalmente               o
          di esseri viventi o inanimati - animali,    arrestare davanti al baratro. Non è in gioco
                                                                                                           o
                                                                                                           o
                                                                                                           o
          piante, elementi naturali - come si vuole, a  infatti, ammonisce il Papa, solo
          seconda delle proprie esigenze              un’ecologia “fisica”, che tuteli l’habitat

          economiche”. Al contrario, occorre tener    naturale, ma anche un’ecologia “umana”               s
          conto della natura di ciascun essere e      che “renda più dignitosa l’esistenza delle
                                                                                                           s
                                                                                                           s
                                                                                                           s
          della mutua connessione di questi con il    creature, proteggendone il bene radicale             u
          mondo circostante. La seconda               della vita in tutte le sue manifestazioni”.
                                                                                                           u
                                                                                                           u
                                                                                                           u
          considerazione, invece, si fonda sulla      È il cristiano et-et giacché la salvezza
          constatazione della limitazione delle       riguarda l’intero mondo creato: “e”
          risorse naturali, alcune delle quali non    l’uomo, “e” la natura.
          sono rinnovabili. “Usarle come se fossero   Come comportarsi, dunque? Attingere
          inesauribili, con assoluto dominio - scrive  alla Parola di Dio, perché nella pagina
          ancora il Pontefice -, mette seriamente in  biblica - è detto nell’enciclica Evangelium
          pericolo la loro disponibilità” presente, ma  Vitae - è racchiusa “una luminosa e forte
          soprattutto futura. La terza                indicazione etica per una soluzione
          considerazione, infine, si riferisce        rispettosa del grande bene della vita, di
          direttamente alle conseguenze che un        ogni vita”. Ma, soprattutto, bisogna fare
          certo tipo di sviluppo ha sulla qualità della  proprio “quell’atteggiamento
          vita nelle zone industrializzate, il cui    disinteressato, gratuito, estetico che
          risultato diretto o indiretto è la          nasce dallo stupore per l’essere e per la
          contaminazione dell'ambiente, nociva per    bellezza, il quale fa leggere nelle cose
          la salute della popolazione. Ancora una     visibili il messaggio del Dio invisibile che le
          volta, allora, “risulta evidente che lo     ha create” (Centesimus Annus).
          sviluppo, la volontà di pianificazione che lo  Un amore grande, insomma, è stato
          governa, l’uso delle risorse e la maniera di  quello di Giovanni Paolo II per la natura,
          utilizzarle non possono essere distaccati   tanto da dedicargli nel testamento anche
          dal rispetto delle esigenze morali”.        l’ultimo suo pensiero, prima di chiudere                 Il Forestale n. 27/2005
          “Il dissesto ecologico”, enunciato nella    per sempre gli occhi sul mondo.
          lettera Novo Millennio Ineunte come uno     “All’ambiente... a tutti gli ambienti... A tutti
          dei mali del nostro tempo, esige una sfida  voglio dire una sola cosa: Dio vi
          “dell’etica e del diritto”. Anzi, nell’Udienza  ricompensi”.
                                                                                                    P Paagg.. 55
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