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politica forestale


          fettuare la verifica delle terre dema-  colonizzare terreni calcarei decapi-  late pietraie nelle quali solo pochis-
          niali da rinsaldarsi”.             tati e degradati.                  sime erbe e rarissimi arbusti vegeta-
             Il funzionario individuò per cia-  L’opera di rimboschimento ebbe  vano in condizioni difficili, se non ci
          scun comune i terreni da rimboschi-  inizio ai primi del ‘900 e proseguì,  fossero stati questi forestali così in-
          re o da sottrarre alla coltivazione, in-  con le interruzioni dei periodi belli-  traprendenti e lungimiranti.
          dicandone i motivi che ne consiglia-  ci, fino agli inizi degli anni ‘60.  In questo senso l’Ispettore Mon-
          vano il “rinsaldamento”.             Fu tra le più esemplari in quanto  tanari può essere considerato un il-
             Nelle relazioni che il Montanari  realizzata completamente a mano da  luminato  pioniere  della  moderna
          produsse per il Comitato Forestale in  maestranze locali o anche, in alcune  cultura naturalistica avendo previ-
          trent’anni di attività nella provincia  occasioni, da prigionieri di guerra.  sto, circa un secolo fa, la possibilità
          de L’Aquila, si indicavano “contra-  Gli impianti furono eseguiti pre-  di ricostituire una copertura foresta-
          da per contrada i singoli terreni (o  valentemente con il sistema a grado-  le stabile dal punto di vista ecologi-
          parti di essi) che debbono essere sot-                                co, mediante l’impiego di specie pre-
          tratti alla coltivazione da parte di                                  paratorie del terreno che avrebbero
          privati e rinsaldati; con la estensio-                                portato, attraverso una naturale suc-
          ne di ciascuno e con l’indicazione                                    cessione vegetazionale, a boschi sta-
          dei motivi particolari che, caso per                                  bili di latifoglie.
          caso, consigliano il rinsaldamento,                                     Solo l’incuria umana, che ha col-
          o nell’interesse del regime delle ac-                                 pevolmente  omesso  l’esecuzione
          que e per evitare frane all’abitato, o                                delle manutenzioni e delle cure col-
          nell’interesse del rimboschimento,                                    turali delle pinete, ha, in alcuni ca-
          in qualche punto già avviato, o nel-                                  si, oscurato il lavoro dei forestali
          l’interesse tanto dei boschi comuna-                                  dando spazio e voce ai critici a tutti
          li che vanno opportunamente inte-                                     i costi.
          grati, quanto della pastorizia”.                                        Dopo tanti decenni dall’esecu-
             Tra le specie individuate per i                                    zione degli interventi si può ben di-
          rimboschimenti, nelle aree partico-                                   re che il ruolo svolto da queste spe-
          larmente degradate, a forte erosione,                                 cie si è rivelato prezioso perché ha
          in terreni calcarei molto superficiali                                consentito di fermare l’erosione, di
          e dove il sistema idrogeologico era                                   migliorare il substrato dal punto di
          messo a dura prova, il Montanari                                      vista pedologico e di attivare il natu-
          puntò decisamente l’attenzione sui                                    rale processo di successione ecolo-
          pini e, in particolare sul Pino nero.                                 gica verso consorzi ricchi di specie
             La frugalità della specie, la sua                                  più esigenti.
          grande capacità di attecchimento e la                                   Per queste ragioni si può affer-
          sua estrema versatilità nei confronti                                 mare senza ombra di dubbio, che
          dei terreni più difficili lo convinsero  G. Castiglia - Agenzia ECOFOR  l’utilizzo del pino nei rimboschi-
          alla scelta del pino nero, quale unica  Sull’Appennino centrale le pinete hanno favorito  menti è stato nella maggior parte dei
          specie in grado di ricolonizzare ter-  il consolidamento dei versanti anche su terreni pri-  casi oculato, per lo più obbligato e
          reni montani in tempi brevi, piutto-  vi di humus e a rischio di dissesto idrogeologico.   determinato dalle oggettive condi-
          sto che in seguito a lunghe serie di                                  zioni ambientali che non consenti-
          successioni vegetazionali, con evi-  ni o segmenti di gradoni lungo le cur-  vano il rapido ripristino della vege-
          denti e crescenti azioni regimanti.  ve di livello, denominato “sistema  tazione arborea e comunque l’attec-
             La sua determinazione in tal sen-  Montanari”, che prevedeva, tra l’al-  chimento di altre specie forestali più
          so portò alla diffusione della specie  tro, anche particolari tecniche di im-  evolute.
          in diversi comuni dell’aquilano e  pianto.                              Chi ancora si ostina a criticare il
          successivamente anche nelle altre    Negli ultimi decenni, questo en-  lavoro di questi nostri predecessori,
          province abruzzesi e nelle regioni  comiabile e possente lavoro è stato  che hanno permesso la tranquilla esi-
          centro-meridionali.                oggetto, come ho già detto, di aspre  stenza di tanti paesini montani e dei
             Le piantine provenivano tutte da  critiche e vilipendio attribuendo a  loro residenti, l’abbattimento dei ri-
          semenzali prodotti dalla pineta Zap-  quei gloriosi antesignani della arido-  schi di fenomeni franosi ed erosivi e
          pini che si estende nel Comune di  coltura forestale gravi responsabili-  comunque la limitazione dei danni
          Villetta Barrea. Anche in questo ca-  tà in ordine all’inquinamento fore-  certi derivanti da alluvioni, dimostra
          so venne fuori l’intuizione geniale  stale e all’incremento dei rischi di in-  non solo di non conoscere i processi
          del forestale. Nel 1963 ho infatti per-  cendio.                      naturali, ma anche una grande irri-
          sonalmente accertato che il pino di  Ci dovremmo chiedere quali pro-  verenza verso uomini che hanno la-
          Villetta Barrea è una specie a sé in-  spettive avrebbero avuto versanti  vorato con competenza, passione e
          termedia fra il pino nero d’Austria ed  tanto acclivi, ad elevatissimo rischio  senso dello Stato.
          il pino laricio ed è l’essenza più adat-  idrogeologico dove la matrice bo-
          ta, in quanto a frugalità e rusticità, a  schiva era scomparsa, ridotti a deso-     GIUSEPPE DI CROCE


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