Page 9 - Il Carabiniere 2018-3
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                                                                 I momenti più salienti della cerimonia con gli interventi
                                                                 del Comandante Generale, del Capo di Stato Maggiore
                                                                 della Difesa e del Comandante della Scuola Ufficiali.
                                                                 Sotto: il Ministro Minniti e alcuni allievi ufficiali insieme
                                                                 al Generale Nistri, al Generale C.A. Luigi Longobardi,
                                                                 Comandante delle Scuole dell’Arma, e al Generale D. Agovino



                  dei principi etici: frutto, eredità e retaggio di una tradi-  mondo». Così ha esordito il Generale Claudio Graziano,
                  zione plurisecolare, punteggiata di esemplari eroismi e  Capo di Stato Maggiore della Difesa, portando a tutti i
                  sacrifici quotidiani, che imbevono il rapporto di fiducia  presenti il saluto suo e del Ministro della Difesa Pinotti,
                  di cui i Carabinieri sono garanti verso lo Stato e i suoi  assente causa concomitanti impegni all’estero. E ha conti-
                  cittadini. «Se saprete fare vostri questi concetti, se ne  nuato, il Generale Graziano, ricordando il ruolo fonda-
                  farete la vostra divisa, essi alimenteranno la vostra auto-  mentale che svolge un Comandante, le sue enormi re-
                  revolezza e credibilità di comandanti», ha concluso il Co-  sponsabilità e anche la solitudine del momento in cui
                  mandante Generale.                             dovrà prendere la decisione finale.
                  «Ben prima di ogni sofisticazione tecnologica o procedurale,  Prima di dichiarare aperto l’Anno Accademico 2017-2018,
                  i successi dell’Arma dipendono largamente dal suo capitale  il Presidente del Consiglio dei Ministri Paolo Gentiloni
                  umano e voi, giovani Ufficiali, sarete chiamati nel breve  ha espresso a nome di tutto il Paese la sua «gratitudine»
                  tempo a consolidare ulteriormente il prestigio e la credibilità  per l’Arma dei Carabinieri, un’Istituzione verso cui tutta
                  di cui oggi godono le nostre Forze Armate, in Patria e nel  l’Italia nutre una «straordinaria e plurisecolare fiducia».
                                                                 I Carabinieri sono apprezzati e conosciuti in tutto il mondo,
                                                                 rappresentano una nostra eccellenza grazie alla loro capacità
                                                                 di essere al contempo «Forza di polizia e Forza militare in
                                                                 grado di costruire sicurezza in Patria e all’estero».
                                                                 Fin dalla loro nascita, ha ricordato il Premier, i militari
                                                                 dell’Arma venivano prescelti per “buona condotta” e “sa-
                                                                 viezza”. «La buona condotta è un requisito preliminare,
                                                                 mentre lavorare sulla saviezza e sul miglioramento delle
                                                                 capacità, della cultura, della specializzazione in ciascuno
                                                                 dei tanti settori in cui la Benemerita dispiega la sua atti-
                                                                 vità, è fondamentale ed è proprio lo scopo essenziale
                                                                 delle Scuole dell’Arma». Riprendendo poi un concetto
                                                                 che gli è particolarmente caro, il Presidente Gentiloni ha
                                                                 ricordato come gli italiani assimilino i Carabinieri a dei
                                                                 «vicini di casa», sempre al fianco di chi soffre nel mo-
                                                                 mento del bisogno, nel rispetto di tutti e nel rifiuto di
                                                                 ogni violenza che colpisce la comunità. Nel ricordare in-
                                                                 fine i Settant’anni della Costituzione, ha concluso ram-
                                                                 mentando che l’Italia è il Paese dell’accoglienza, del dia-
                                                                 logo e della pace e «l’Arma è uno dei grandi simboli della
                                                                 Repubblica e dell’Unità nazionale».




                                                                                       IL CARABINIERE - MARZO - 2018  21
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