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I momenti più salienti della cerimonia con gli interventi
del Comandante Generale, del Capo di Stato Maggiore
della Difesa e del Comandante della Scuola Ufficiali.
Sotto: il Ministro Minniti e alcuni allievi ufficiali insieme
al Generale Nistri, al Generale C.A. Luigi Longobardi,
Comandante delle Scuole dell’Arma, e al Generale D. Agovino
dei principi etici: frutto, eredità e retaggio di una tradi- mondo». Così ha esordito il Generale Claudio Graziano,
zione plurisecolare, punteggiata di esemplari eroismi e Capo di Stato Maggiore della Difesa, portando a tutti i
sacrifici quotidiani, che imbevono il rapporto di fiducia presenti il saluto suo e del Ministro della Difesa Pinotti,
di cui i Carabinieri sono garanti verso lo Stato e i suoi assente causa concomitanti impegni all’estero. E ha conti-
cittadini. «Se saprete fare vostri questi concetti, se ne nuato, il Generale Graziano, ricordando il ruolo fonda-
farete la vostra divisa, essi alimenteranno la vostra auto- mentale che svolge un Comandante, le sue enormi re-
revolezza e credibilità di comandanti», ha concluso il Co- sponsabilità e anche la solitudine del momento in cui
mandante Generale. dovrà prendere la decisione finale.
«Ben prima di ogni sofisticazione tecnologica o procedurale, Prima di dichiarare aperto l’Anno Accademico 2017-2018,
i successi dell’Arma dipendono largamente dal suo capitale il Presidente del Consiglio dei Ministri Paolo Gentiloni
umano e voi, giovani Ufficiali, sarete chiamati nel breve ha espresso a nome di tutto il Paese la sua «gratitudine»
tempo a consolidare ulteriormente il prestigio e la credibilità per l’Arma dei Carabinieri, un’Istituzione verso cui tutta
di cui oggi godono le nostre Forze Armate, in Patria e nel l’Italia nutre una «straordinaria e plurisecolare fiducia».
I Carabinieri sono apprezzati e conosciuti in tutto il mondo,
rappresentano una nostra eccellenza grazie alla loro capacità
di essere al contempo «Forza di polizia e Forza militare in
grado di costruire sicurezza in Patria e all’estero».
Fin dalla loro nascita, ha ricordato il Premier, i militari
dell’Arma venivano prescelti per “buona condotta” e “sa-
viezza”. «La buona condotta è un requisito preliminare,
mentre lavorare sulla saviezza e sul miglioramento delle
capacità, della cultura, della specializzazione in ciascuno
dei tanti settori in cui la Benemerita dispiega la sua atti-
vità, è fondamentale ed è proprio lo scopo essenziale
delle Scuole dell’Arma». Riprendendo poi un concetto
che gli è particolarmente caro, il Presidente Gentiloni ha
ricordato come gli italiani assimilino i Carabinieri a dei
«vicini di casa», sempre al fianco di chi soffre nel mo-
mento del bisogno, nel rispetto di tutti e nel rifiuto di
ogni violenza che colpisce la comunità. Nel ricordare in-
fine i Settant’anni della Costituzione, ha concluso ram-
mentando che l’Italia è il Paese dell’accoglienza, del dia-
logo e della pace e «l’Arma è uno dei grandi simboli della
Repubblica e dell’Unità nazionale».
IL CARABINIERE - MARZO - 2018 21