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PAGINE DI STORIA
per la Giunta Araldica precisava, infine, che “lo stemma
proposto sotto l’aspetto araldico, a norma dell’ordina-
mento dello Stato Nobiliare approvato con R.D. 21
gennaio 1929 n. 61 e del regolamento tecnico araldico
13 aprile 1905 n. 234, può essere approvato”. Poi, evi-
dentemente piccato
per l’iniziativa intrapresa dal Co-
mandante Generale di aver già sottoposto e fatto ap-
provare lo stemma al Re, scavalcando nella sostanza il
parere della Consulta Araldica, proseguiva la relazione,
riportando “per opportuna notizia dell’E.V. (…) la
lettera che il Comandante Generale S.E. di San Marzano
mi ha scritto in data 25 corrente” con le esatte e virgo-
lettate parole della lettera già citata, e concludendo in
tal modo: “ma prima però di sottoporre a S.M. il Re la
domanda, rimango in attesa delle disposizioni dell’E.V.
All’E.V. con profondo ossequio, devotissimo P. Fedele”.
Un mese dopo, il 27 aprile, il Capo di Gabinetto della
presidenza del Consiglio dei Ministri restituiva al Com-
missario del Re presso la Consulta araldica la relazione
SECONDO STEMMA DELL’ARMA
CONCESSO IL 27 DICEMBRE 1952 sullo stemma “significando che S.E. il Capo del Governo
si è dichiarato favorevole all’accoglimento dell’istanza
attribuzioni professionali, attraverso la lotta contro il in parola” e così finalmente si giungeva al 27 maggio al
male”. Il giorno seguente, il 25 marzo, il Comandante decreto di concessione.
Generale si peritava di informare il senatore Pietro Ricapitolando, per lo stemma del 1935 abbiamo l’in-
Fedele, nella sua qualità di commissario del Re per la terpretazione autentica, espressa nella domanda del
Consulta Araldica, di aver “trasmesso alla Consulta Comandante Generale al Capo del Governo, ripresa
Araldica l’incartamento per la concessione all’Arma poi nella relazione araldica, sulla scelta dell’aquila di
dello stemma araldico. Con l’occasione reputo conveniente Savoia nel capo e della croce d’argento in campo rosso,
far noto all’E.V. che S.M. il Re, da me informato del- sul significato attribuito alla granata dirompente e su
l’iniziativa, già si è degnato di approvarla e di concedere quello della mano che stringe il serpente; nulla invece
il Suo benestare per lo stemma, che ha esaminato.” Il viene detto sullo smalto azzurro scelto per il capo.
senatore Fedele, che sottolineava vistosamente quest’ul- La granata dirompente è un simbolo caratteristico dei
timo inciso a matita, chiosava la lettera con “si prepari Carabinieri, posta sulla giberna sin dall’uniforme del
il decreto” e qualche giorno dopo (manca il giorno ma 1814. La granata è una delle figure ordinarie artificiali
è riportato il mese di marzo) inviava la Relazione di maggior uso; ovviamente, trattandosi di arma da
araldica al Capo del Governo, in cui ripercorreva fuoco, compare tardi nel panorama araldico, ma è ele-
l’istanza di Grazia Sovrana di concessione presentata mento presente negli stemmi di personaggi di grande ri-
dal Comandante Generale con la blasonatura e la mo- levanza militare quali Orazio Nelson o l’Ammiraglio
tivazione dello stemma, usando le medesime parole ri- danese Wessel.
voltegli nella richiesta del 25 marzo. Il Commissario Sul significato del serpente tenuto da una mano - che
36 NOTIZIARIO STORICO DELL’ARMA DEI CARABINIERI - N. 5 ANNO II