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PAGINE DI STORIA
POSSIBILI SIGNIFICATI DELLE FIGURE
ARALDICHE CHE COMPONGONO
IL BLASONE DEI CARABINIERI
Gli elementi che ritroviamo negli stemmi dei Carabinieri
(in diversi accostamenti tra di loro) sono, come figure,
l’aquila di Savoia, la croce di Savoia, il serpente, la
granata dirompente, il leone (o la branca di leone) e la
quercia; come smalti o metalli, sempre il rosso e l’azzurro,
talvolta l’oro.
Come detto, il primo stemma fu concesso con R.D.
del 27 maggio 1935, che il Re volle accompagnare
con biglietto di suo pugno, datato 5 giugno di quel-
l’anno, precisando nel conferimento “ai Carabinieri
Reali, nell’annuale ricorrenza della loro festa d’Arma,
di far uso di stemma araldico recante nel campo la
croce di Savoia e in capo ad esso l’aquila della mia
Casa. Sono certo che da questo privilegio i Carabinieri
sapranno trarre nuovi motivi per accrescere quei
sentimenti di disciplina e di abnegazione che da oltre
un secolo hanno posto a Servizio della Patria”. BIGLIETTO DI RE VITTORIO EMANUELE III DEL 5 GIUGNO 1935
Prima di addentrarci sul possibile significato delle pezze
onorevoli e delle figure di quel primo blasone, è interes- alcuna spiegazione di quanto scelto. In carta da bollo si
sante soffermarci sulla “singolare” procedura seguita rivolgeva, quindi, al Capo del Governo, Primo Ministro
dal Generale di Corpo d’armata Enrico Asinari di San e Segretario di Stato, manifestando l’interesse affinché
Marzano, allora Comandante Generale, per richiedere “l’Eccellenza Vostra [voglia] provocare da S.M. il Re la
la concessione dello stemma, sulla base dei documenti concessione all’Arma di uno stemma araldico – di cui si
contenuti nel fascicolo n.12194, conservato presso l’Ar- unisce il modello”, e proseguiva con la descrizione del-
chivio Centrale dello Stato. In data 24 marzo 1935, con l’arme, come sopra citata. La richiesta includeva una
due distinti documenti, il Comandante Generale scriveva spiegazione delle figure araldiche proposte: si tratta,
(in carta semplice) a S.M. il Re, rivolgendo “sommessa quindi, dell’interpretazione autentica del significato at-
preghiera alla Maestà Vostra di volersi degnare concedere tribuito dall’Arma alle pezze onorevoli ed alle figure
all’Arma dei Carabinieri l’uso di stemma araldico rap- scelte. Il Comandante Generale precisava che “lo stemma
presentato da uno scudo italico di rosso alla croce d’ar- riproduce, nel suo insieme, la caratteristica dinastica
gento col capo d’azzurro all’aquila di Savoia, cimato insita nel nome stesso di carabinieri reali (ecco il
dalla corona reale e sostenuto da due fasci littori con riferimento all’aquila di Savoia posta in capo ed alla
l’ascia all’esterno. Nei cantoni, alternate, una granata croce di Savoia posta nel campo, spiegazione peraltro
dirompente ed una mano che stringe un serpente. Il confermata dal sopracitato biglietto del Re del 5 giugno
tutto accompagnato in punta da una lista accartocciata 1935) mentre nei simboli, situati nei cantoni, raffigura
d’azzurro, caricata del motto, già concesso all’Arma, con la granata dirompente il carattere militare dell’Arma
Nei secoli fedele”. Supplica, quindi, che non conteneva e con la mano che stringe il serpente, le sue specifiche
NOTIZIARIO STORICO DELL’ARMA DEI CARABINIERI - N. 5 ANNO II 35