Page 30 - Notiziario 2017-5
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CRONACHE DI IERI













































                      BANDITISMO SICILIANO. UN VICE BRIGADIERE DELLA PUBBLICA SICUREZZA A COLLOQUIO CON UN PASTORE


            la notte con delle prostitute. Ma le donne, interpel-   Sala e il Giannetto, rispettivamente il 4 e il 20 gennaio
            late, riferirono di essersi sí recate nell’abitazione,  1951, gli altri cinque si costituirono in una banda ar-
            invitate a una cena, ma ventiquattr’ore prime del-      mata  indipendente  da  quella  Baiamonte.  Venuto  a
            l’omicidio del Carabiniere.                             conoscenza del furto in danno del De Michele, Serafino
            Nonostante  i  primi  arresti,  la  banda  continuò  le  Baiamonte impose a Giovanni Cangemi di restituire
            sue  scorrerie.  Il  3  gennaio  1949  si  ebbe  un  altro  la refurtiva al legittimo proprietario.
            conflitto a fuoco con i Carabinieri di Burgio. Il 13    Mal sopportando tale imposizione, il Cangemi pensò
            febbraio 1950 uno scontro a fuoco con tre carabinieri   di vendicarsi e il 9 maggio 1951 uccise, con l’aiuto del
            della Stazione di Lucca Sicula, in provincia di Agri-   cugino  Luciano  Napoli,  Serafino  Baiamonte.  Questi
            gento. Fortunatamente, in entrambi i casi, non vi       venne vendicato dal fratello Vincenzo che il 30 maggio
            furono vittime.                                         uccise il Napoli e il 16 luglio il Cangemi. Per tali delitti
                                                                    l’autorità giudiziaria emise i relativi mandati di cattura
                       L’ARRESTO DELLA BANDA                        a carico di Vincenzo Baiamonte.
            Nel mese di dicembre del 1950, a Burgio, l’ingegnere    I  numerosi  servizi  eseguiti  dall’Arma  e  dai  Nuclei
            Antonino De Michele subì un furto di olio e biancheria  mobili  dell’Ispettorato  di  P.S.  per  la  Sicilia  e  della
            per un valore di oltre un milione e mezzo di lire. Gli  squadra mobile della locale Questura per tentare la
            autori vennero identificati e denunciati. Si trattava di  cattura  dei  banditi  rimasero  in  un  primo  momento
            Leonardo e Stefano Triolo, Mariano Colletti, Giovanni   inefficaci. Ma l’Arma, grazie alla sua azione diuturna,
            Cangemi,  Vincenzo  Giaimo,  Giacomo  Giannetto  e      metodica e silenziosa, pervenne al risultato di sgominare
            Gioacchino Sala, tutti di Burgio. Tratti in arresto il  le due bande armate. Per quanto riguarda la banda




            30  NOTIZIARIO STORICO DELL’ARMA DEI CARABINIERI - N. 5 ANNO II
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