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CRONACHE DI IERI
L’UCCISIONE DEL CARABINIERE PALAZZOLO
Un anno dopo, il 12 febbraio 1947, si verificò un
nuovo conflitto a fuoco tra i banditi e i militari del-
l’Arma in cui trovò la morte un valoroso Carabiniere:
il trentaseienne Matteo Palazzolo, alla cui memoria
verrà conferita la Medaglia d’Argento al Valor Militare.
Il giorno precedente, a Burgio, il contadino Vito Gua-
risco aveva esploso “per motivi d’onore” un colpo di
moschetto, per fortuna andato a vuoto, contro l’oro-
logiaio Calogero Virgadamo, rendendosi poi irreperibile.
In serata il Virgadamo si presentò al comandante
della locale Stazione Carabinieri, il Maresciallo Mag-
giore Giuseppe Gangitano, riferendo che il Guarisco
si era nascosto in una casa colonica, in località
Carella, di proprietà di Vito Calandra. Alle 23:00, il
Maresciallo inviò sul posto un Appuntato e altri otto
dipendenti. Il Carabiniere Matteo Palazzolo, piantone
alla caserma, chiese con insistenza di partecipare al
servizio, adducendo di conoscere bene i luoghi (infestati
da pericolosa delinquenza associata), la casa colonica,
il proprietario della stessa e il ricercato. Venne così
sostituito nel servizio di caserma e si aggiunse agli
altri. Giunti sul posto, il graduato dispose l’accer-
chiamento della casa e, con i Carabinieri Filippo Pi-
pitone, Matteo Palazzolo, Pellegrino Frollino e Calogero IL CARABINIERE MATTEO PALAZZOLO
Carta si avvicinò alla porta. Bussò. Non ottenendo
risposta, i militari tentarono di forzare la porta. Si
udì un lamento provenire dall’interno. Il Carabiniere
Palazzolo, ritenendo che nella casa si trovassero il MEDAGLIA D’ARGENTO AL VALOR MILITARE
Guarisco e il Calandra, li chiamò per nome per farli “PARTECIPAVA VOLONTARIAMENTE CON ALTRI MILITARI,
uscire. L’invito rimase senza effetto. Incurante del IN ZONA INFESTATA DA PERICOLOSA DELINQUENZA, A
rischio a cui si esponeva, Palazzolo si spostò dal SERVIZIO NOTTURNO DIRETTO ALL’ARRESTO DI RESPON-
SABILE DI TENTATO OMICIDIO, CHE RITENEVASI RIFUGIATO
muro su cui si trovava addossato insieme agli altri IN CASA COLONICA. SI PORTAVA CON SLANCIO, CONSA-
militari e che gli offriva riparo e, con il mitra in PEVOLE CORAGGIO E SERENO SPREZZO DEL PERICOLO
pugno, si avvicinò all’uscio, deciso a varcarlo. SULL ‘USCIO DELLA CASA, INVITANDO REITERATAMENTE
Dall’interno echeggiò un colpo secco di moschetto. Il IL RICERCATO ALLA RESA, RAGGIUNTO AL PETTO DA UN
colpo attinse in pieno petto il carabiniere che cadde COLPO DI MOSCHETTO ESPLOSOGLI DALL’INTERNO DELLA
CASA, DA ALTRO PERICOLOSO MALFATTORE, SI ABBATTEVA
sul posto, piegato sulle gambe, il viso rivolto al cielo. ESANIME AL SUOLO. VITTIMA GENEROSA DEL SUO NOBILE
Arrivarono i rinforzi ma l’oscurità e una leggera ARDIMENTO E DEL SUO VIVO ATTACCAMENTO AL DOVERE.”
pioggia sconsigliarono di tentare un’irruzione. BURGIO (AGRIGENTO), 13 FEBBRAIO 1947
28 NOTIZIARIO STORICO DELL’ARMA DEI CARABINIERI - N. 5 ANNO II