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Il Forestale n. 78 60 pagine  18-04-2014  14:41  Pagina 14











                                                            tali ed economici che caratterizzano da sempre
                                                            il settore agro-energetico. Basti pensare che il
                                                            “Gruppo Mossi & Ghisolfi”, leader mondiale
                                                            nella produzione di plastica alimentare (PET) e
                                                            colosso italiano della chimica, ha inaugurato
                                                            poche settimane fa dopo un investimento di 200
                                                            milioni di euro un impianto industriale in grado
                                                            di produrre bioetanolo di seconda generazione
                                                            a partire proprio dalla lavorazione della canna
                                                            comune. Biocarburante rinnovabile, dunque,
                                                            ma non solo. Un altro interessante aspetto,
                                                            infatti, cui gli addetti ai lavori guardano con
                                                            estremo interesse e che rende la canna una spe-
                                                            cie unica è che può essere impiegata per
                                                            molteplici usi energetici (biogas, syngas, biome-
                                                            tano, bioetanolo, pellet, ecc.).

                                                            I vantaggi
                 ta nel 1948 da un giovanissimo Michelangelo
                 Antonioni in “Sette canne per un vestito”, cor-  Grazie alla sua grande rusticità, l’Arundo donax si
                 tometraggio oggi facilmente reperibile su  adatta anche a terreni marginali, spesso inutiliz-
                 internet le cui riprese sono effettuate negli stabi-  zati, e necessita di pochi input agronomici per
                 limenti di Torviscosa, mentre la voce narrante  produrre elevate quantità di biomassa. Il tutto si
                 spiega le diverse fasi della produzione del rayon,  traduce in importanti vantaggi per l’ambiente. È
                 dalla “canna gentile” fino alla sua trasformazio-  significativo il paragone con il mais, largamente
                 ne in un tessuto sintetico simile alla seta.  utilizzato come monocoltura intensiva per l’ap-
                 Ma è all’alba di questo decennio che, grazie al  provvigionamento di impianti a biogas. Con
                 “Gruppo Ricicla” della Facoltà di agraria  questa tecnologia la biomassa organica (liquami,
                 dell’Università di Milano e a una giovane società  scarti di produzione agroalimentare e in gran
                 agricola abruzzese, “Arundo Italia”, si apre per  parte granturco coltivato appositamente per lo
                 questa pianta una nuova fase, un nuovo corso,  scopo), è inserita all’interno di digestori dove
                 appunto. Una pianta in grado di dare risposte  attraverso un naturale processo di fermentazione
                 concrete a molti dei numerosi problemi ambien-  si ottiene un gas (biogas) che opportunamente
                                                            convogliato fa funzionare un motore endotermi-
                                                            co che produce energia elettrica e calore da fonte
                                                            rinnovabile. Il residuo del processo di trasfor-
                                                            mazione, il digestato, può essere usato come
                                                            ammendante naturale al posto di fertilizzanti
                                                            chimici. Tutto perfetto, se non fosse che la col-
                                                            tivazione del mais richiede elevate quantità
                                                            d’acqua per l’irrigazione, oltre che l’impiego di
                                                            fertilizzanti e diserbanti chimici potenzialmente
                                                            nocivi per l’ambiente. In un simile contesto,
                                                            l’Arundo donax sembra essere l’uovo di
                                                            Colombo. A parità di superfici impiegate a mais
                                                            la canna può produrre fino al doppio di biogas
                                                            per ettaro coltivato, con un impiego quasi nullo
                                                            di diserbanti e fertilizzanti chimici e una quanti-
                                                            tà d’acqua per l’irrigazione almeno dimezzata, se
                                                            non completamente assente in alcune zone
                                                            d’Italia come la Pianura padana.



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