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Research Centre della realizzazione di un “Bioeconomy Observatory”, con l’in-
               carico allo SCAR (Standing Committee on Agricultrual Research) di realizzare
               un esercizio di foresight focalizzato sulle conseguenze, le criticità e le op-
               portunità della Bioeconomia nei vari Paesi europei. Di qui anche la de-
               cisione dell’Italia di dotarsi di una strategia nazionale sulla bioeconomia,
               la “Strategia Italiana per la Bioeconomia” (BIT) (http://www.agenzia-
               coesione.gov.it/opencms/export/sites/dps/it/documentazione/S3/Bio
               economy/BIT_v4_IT.PDF) sottoscritta da 5 Ministeri (i.e., Ministero
               delle Politiche Agricole, Alimentari e Forestali; Ministero dell’Istruzione,
               dell’Università e della Ricerca; Ministero per lo Sviluppo Economico;
               Ministero dell’ambiente, della Tutela del Territorio e del Mare;  Mini-
               stero della Coesione Territoriale e del Mezzogiorno), la Conferenza delle
               Regioni e delle Province autonome, l’Agenzia per la coesione territoriale
               e i Cluster tecnologici nazionali per la Chimica verde (SPRING) e l’Agri-
               food (CLAN).


               SFIDE E PIANO D’AZIONE DELLA STRATEGIA ITALIANA
               PER LA BIOECONOMIA


               La strategia si pone come obiettivo al 2030 di conseguire un incremento
               del 20% delle attività economiche e dei posti di lavoro attualmente ri-
               conducibili alla bioeconomia italiana. Le azioni previste per raggiungere
               l’obiettivo sono:




                       I Quaderni                             Rivista Tecnico-scientifica ambientale  9
                                                              dell’Arma dei Carabinieri
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